Lodi: «Salviamo i tesori del cimitero»

Il cimitero Maggiore deve essere difeso dall’abbandono e dall’incuria anche perché è un “museo a cielo aperto”, dove però affreschi e monumenti non sono conservati nel modo adeguato. Questa volta a chiedere una maggiore tutela del camposanto della città del Barbarossa è l’associazione Italia Nostra, che insieme al Touring Club ha in serbo un progetto per promuovere la valorizzazione delle opere - spesso poco conosciute - che si trovano tra le lapidi.

«Già nel 2007, come consoli di Lodi del Touring Club, avevamo deciso di proporre ai soci una visita al cimitero Vittoria (questo il nome antico del Maggiore, ndr.) - raccontano gli esponenti delle associazioni - e in quell’occasione avevamo avuto modo di osservare la qualità dei monumenti presenti e la notorietà dei loro autori, come Primo Giudici e Luigi Crippa, attivi, come altri individuati a Lodi, anche al Monumentale di Milano. Ci era allora parso opportuno sensibilizzare la città verso questo importante complesso, così anche per il 2008 e il 2009 abbiamo organizzato, in collaborazione con la delegazione di Lodi e Melegnano del Fai, dei percorsi tematici relativi alla scultura e alla pittura».

Durante i successivi sopralluoghi, gli esperti hanno potuto constatare come lo stato di degrado degli affreschi fosse ormai avanzato. «Alcune opere, ancora parzialmente leggibili nel 2010, non risultavano più tali nel gennaio 2011 - sottolineano i componenti dei sodalizi -. Per le cappelle dei portici, decorate ad affresco, Italia Nostra ha avviato un censimento preliminare, anche per verificare la natura del degrado delle strutture murarie o degli intonaci dipinti. Sono stati individuati alcuni degli autori degli affreschi, molte opere sono firmate da Osvaldo Bignami, altre dal Bacchetta e molte si segnalano anche per originali iconografie utilizzate. Questo censimento è solo una campagna fotografica che potrebbe aiutarci ad acquisire più dati».

Con la collaborazione della Soprintendenza ai beni architettonici, Italia Nostra sta organizzando una “giornata di studio” tra i viali e le lapidi del camposanto, per approfondire il più ampio tema dell’arte cimiteriale lombarda. L’obiettivo è quello di pubblicare poi una guida sull’argomento e, allo stesso tempo, sensibilizzare cittadini e amministrazioni, coinvolgendo nel lavoro anche altre associazioni.

«Siamo disponibili a coordinare le indagini sulle cause di degrado - spiegano i vertici delle associazioni -. Vorremmo incontrare gli assessori competenti per proporre, insieme ai consoli del Touring Club e con la l’associazione di guide Tarantasio, la realizzazione di pannelli di orientamento all’interno cimitero, evidenziando i possibili percorsi tematici di visita. In tal senso abbiamo già raccolto molto materiale. Non ci dispiacerebbe che anche il sistema museale del Lodigiano, che fa dell’integrazione tra musei e territorio uno dei suoi punti di forza, intervenisse a sostenere questa iniziativa che potrebbe portare alla valorizzazione turistica di questo complesso sino ad ora abbastanza trascurato dai normali flussi turistici». Nei giorni scorsi anche altri cittadini sono tornati alla carica per chiedere che il cimitero Maggiore non fosse più trascurato.

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