Lodi, salvato uno splendido leone

Un “paziente” davvero speciale per l’ospedale veterinario di Lodi. Nei giorni scorsi infatti l’equipe condotta dal dottor Giuliano Ravasio, dell’Università Statale di Milano, ha operato, con una tecnica che non ha precedenti al mondo, un esemplare di leone affetto da tumore. L’animale, di otto anni, è arrivato in città il 20 aprile dal Parco Safari della Langhe di Murazzano (Cuneo). La veterinaria del Parco aveva contattato in precedenza il dottor Ravasio per un consulto su Leonardo, questo il nome del leone, che da qualche tempo presentava un evidente malessere. Gli esami eseguiti a Lodi hanno rilevato la presenza di un tumore di 4 centimetri di diametro al surrene sinistro.

A quel punto si è dovuto decidere come intervenire. L’uso della chirurgia tradizionale, a cielo aperto, avrebbe provocato un danno importante ai tessuti, con un decorso post-operatorio lungo, stressante e ad alto rischio di complicanze. Così è nata l’idea di ricorrere, per la prima volta al mondo, alla chirurgia laparoscopica mini-invasiva tele assistita, utilizzando una apparecchiatura avveniristica (il Telelap ALF-X) impiegata anche presso il Policlinico Gemelli di Roma. Il robot ha bracci chirurgici che vengono comandati a distanza da una consolle e il medico ha una visione interna dell’addome tridimensionale e ad altra definizione. Grazie a particolari software il Telelap è estremamente sensibile alla consistenza dei tessuti e la telecamera viene spostata con il semplice movimento degli occhi. «Questo intervento effettuato su un leone potrebbe aprile le porte a una nuova era di chirurgia robotica, anche per animali che devono essere sottoposti a interventi particolari o a specie che necessitino di un post-operatorio il più possibile privo di stress» viene riferito con soddisfazione dall’Università di Milano in una nota.

Dell’equipe che ha operato il leone, oltre a Giuliano Ravasio (responsabile del progetto e dell’Unità operativa di Anestesia dell’ospedale veterinario), hanno fatto parte anche Davide Zeni (vice responsabile dell’Uo di radiologia) e Maurizio Longo (dottorando di ricerca) con il contributo di Stefano Nicoli e Luca Formaggini.

In precedenza alla clinica universitaria erano stati operati altri animali quali cavalli, serpenti e rapaci, in particolare un falco. È la primo caso invece di un leone. L’operazione in ogni caso è andata più che bene. L’animale ha riportato solo tre ferite di tre centimetri, ha ripreso a camminare tre ore dopo la fine dell’anestesia e ora, completamente ristabilito, è tornato in piena salute al Safari.

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