Lodi, razzia in casa del giudice

Anche un magistrato residente a Lodi è stato vittima dei “topi d’appartamento”: di rientro, nei giorni scorsi, da una breve vacanza con la famiglia, si è ritrovato con la porta di casa scassinata, e all’interno dell’appartamento sembra mancassero all’appello dei preziosi. «Un episodio di nessuna rilevanza, che purtroppo può capitare a tutti e che ritengo non abbia assolutamente alcun legame con la mia professione», si limita a osservare il magistrato. Sembra che a trovare la porta aperta non sia stata direttamente la famiglia colpita dal furto, ma una colf, che ha immediatamente dato l’allarme.

Con una media di oltre 7mila furti denunciati in un anno, tra Lodigiano e Sudmilano, un territorio che conta circa 300mila abitanti e un numero difficilmente determinabile di persone in transito, essere vittima di un furto può essere considerato in effetti anche un dato statistico, e, sempre parlando di statistiche, nel 2010 - 2011, ultimo dato disponibile, il 96 per cento dei furti denunciati nel Lodigiano e nel Sudmilano era rimasto senza nessuna iscrizione di sospetti sul registro degli indagati. Delle indagini sul furto, che sarebbe almeno il secondo dall’inizio dell’anno nella via in cui abita il magistrato (si tratta di una delle strade principali di Lodi) si stanno occupando i carabinieri.

Sta di fatto che la rete di telecamere di sorveglianza di cui è stata dotata la città, con una sola postazione ancora “ non attiva” per ostacoli autorizzativi, non sembra al momento svolgere l’azione deterrente nell’entità che tutti speravano, anche se sicuramente offre un valido strumento in più per le indagini.

Nelle scorse settimane, in risposta all’escalation di furti in casa che sempre si verifica prima delle festività natalizie, si era tenuto anche un vertice del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, seguito dalla diffusione di un vademecum contro i furti, fermo restando l’invito a segnalare subito movimenti sospetti. Intanto sul tentato furto di tre sere fa in via Marx emerge un ulteriore dettaglio: durante le festività natalizie era stata notata una nomade suonare casa per casa a chiedere l’elemosina, guardando però con attenzione nell’interno delle abitazioni.

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