Lodi: pregiudicato si finge magistrato per entrare nel carcere

Ma la bugia dura poco: bloccato dalla polizia penitenziaria e portato a San Vittore

Il 20 febbraio scorso l’avvocato milanese di un detenuto della casa circondariale di Lodi si era presentato in via Cagnola per assistere il suo cliente, sottoposto a misura cautelare, in occasione dell’interrogatorio richiesto da un pm di Lodi. Ma il legale era accompagnato da un sessantenne che sosteneva, secondo quanto finora trapelato, di essere un pubblico ministero. Ma non aveva con sé il tesserino ministeriale di riconoscimento. Aveva invece una carta d’identità riportante, alla voce professione, “procuratore”. Avvocato e accompagnatore erano stati quindi ammessi nella stanza dell’interrogatorio ma quando è arrivato il pm, unico magistrato che doveva essere impegnato nell’attività, ha chiesto ulteriori verifiche. All'esito delle quali il “terzo incomodo” è stato allontanato dalla stanza, e quindi compiutamente identificato, con le impronte digitali, come un pregiudicato che era uscito da qualche tempo da San Vittore in “affidamento in prova”. Misura alternativa che è stata subito revocata. L’uomo è stato denunciato e portato quindi in cella a Milano per continuare a espiare la sua pena. Non si esclude che il 60enne, con precedenti per furto, potesse avere già utilizzato documenti alterati in precedenti occasioni e circostanze, non a Lodi. Tra l'altro non risulta coindagato con il detenuto sotto interrogatorio: accertamenti sono in corso per capire il movente di un simile gesto, che rischia di costargli ulteriori anni di detenzione. Al riguardo dalla direzione della casa circondariale di Lodi è stata diffusa stamane una nota: “Si precisa che proprio grazie all’intervento tempestivo della Direzione e del Reparto di Polizia Penitenziaria, in sinergia con la locale Procura della Repubblica, si è potuto assicurare alla giustizia un soggetto pregiudicato non nuovo a questo tipo di azioni”. La direttrice Annalaura Confuorto per ora non aggiunge particolari, stanti le delicate indagini tuttora in corso.

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