Lodi, più di seicento firme dei residenti della Bassiana che non vogliono le auto sotto casa

Non piace proprio la riapertura del sottopassaggio verso viale Italia

Superata abbondantemente la quota delle 600 firme per dire no all’apertura al traffico auto del sottopasso della Bassiana, il comitato di cittadini porterà la petizione online in Broletto (si trova su change.org).

Ecco il testo della raccolta di sottoscrizioni: «Il Comune di Lodi ha recentemente deliberato uno studio di fattibilità per l’apertura al traffico del sottopasssaggio pedonale di via Piermarini e lo sbocco di quest’ultima sulla provinciale 107. La zona di via Piermarini è sede di molti impianti sportivi, nonché pista ciclabile che collega Lodi a San Martino. Dato il basso inquinamento ambientale da traffico, essendo strada chiusa, e la forte presenza di aree verdi, il luogo negli anni è diventato meta di molti cittadini che vogliono trascorrere qualche ora all’aria aperta».

La protesta è scoppiata dopo l’annuncio dell’assessore all’ambiente Alberto Tarchini di voler aprire alle auto il sottopasso della Bassiana, tra via Zalli e via Piermarini, che ha fatto infuriare i residenti. Abitanti che in già passato avevano avviato una campagna per fermare l’iniziava comunale. Ora la petizione lanciata dal residente Paolo Cattani mette in luce tutte le criticità che il progetto voluto dall’amministrazione Casanova comporterebbe: «La creazione di uno sbocco sulla provinciale e l’apertura al traffico del sottopassaggio attualmente chiuso alle automobili stravolgerebbe la naturale vocazione pedonale della zona; infatti comporterebbe non solo un enorme aumento dell’inquinamento dell’aria ma anche un maggior rischio di incidenti, con grave impatto sull’ambiente e sulla salute dei fruitori della zona, inclusi i residenti. Chiediamo al Comune di non attuare le modifiche alla viabilità e di salvaguardare la vocazione “green” del luogo, patrimonio di tutta la comunità lodigiana». Il tema è oggetto in questo giorni di una discussione in Broletto, per cercare di andare incontro a una così ampia mobilitazione degli abitanti della Bassiana.

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