
n Il primo marzo la centrale operativa del 118 sarà accorpata con quella di Pavia. La notizia è stata già comunicata agli operatori lodigiani. A scomparire sarà il coordinamento del servizio, che attualmente ha sede al sesto piano dell’ospedale Maggiore. Molti degli infermieri prima presenti in centrale sono già stati trasferiti, ora l’Azienda dovrà collocare i due operatori telefonici.
Le automediche di Lodi e Casale resteranno operative, ma si teme per il servizio di Sant’Angelo che rischia di scomparire. Già attualmente, nella città del Centro Lodigiano, i mezzi infermieristici di soccorso sono operativi solo 12 ore su 24. La decisione è stata presa da Areu, l’Azienda regionale per l’emergenza urgenza, all’interno del progetto di riorganizzazione di tutte le centrali operative lombarde. La prima ad essere accorpata sarà la centrale di Lecco, a gennaio, poi arriverà quella di Lodi.
«Si tratta di una decisione della giunta regionale. Areu ce l’ha comunicata ufficialmente - spiega il direttore generale Giuseppe Rossi -. Noi dobbiamo solo mettere in atto le misure. Come provincia però guadagniamo anche un’automedica. Il progetto va visto nel suo insieme. Areu l’ha presentato in modo molto dettagliato e condiviso con gli operatori. Da mesi è iniziato un percorso di qualificazione del personale. La sinergia tra gli operatori del 118 e Areu è stata totale, non ci sono stati strappi, le azioni sono state concordate. Il numero unico 112 sarà poi il traguardo per il prossimo anno, su tutta la regione».
«Come consiglio di rappresentanza dei sindaci - commenta il presidente Lorenzo Guerini - abbiamo fatto un incontro con il presidente di Areu Alberto Zoli, alcuni giorni fa, alla presenza dei direttori generali di Ao e Asl e del responsabile della centrale operativa Giorgio Beretta. Le centrali saranno 4 in tutta la regione. Abbiamo fatto diverse domande. L’incontro, infatti, è durato circa tre ore. Come consiglio di rappresentanza abbiamo chiesto che siano rispettati innanzitutto i bisogni dei cittadini nell’ambito dell’emergenza urgenza e che all’interno della riorganizzazione regionale siano salvaguardate le competenze che in questi anni si sono formate. Per quanto riguarda la centrale operativa, che comprenderà oltre a Pavia e Lodi, anche Cremona e un pezzo di Mantova, la sede sarà unica e collocata probabilmente a Pavia. Pur apprezzando lo sforzo di ulteriore implementazione del servizio, mi sembra un modello ambizioso sulla carta, ma con degli equilibri molto delicati di funzionamento, presuppone un’organizzazione quasi perfetta. Bisogna capire se questa non sia una criticità». Per il resto Guerini non ha dubbi: «A Lodi partiamo da un servizio, quello attuale, che funziona ed è efficace - commenta -; il nuovo modello corrisponde a un’esigenza di contenimento della spesa. Bisogna capire poi se gli obiettivi che raggiunge in termini di razionalizzazione non sono pregiudicati dall’equilibrio delicato sul quale il sistema si regge. Ho posto il tema ai vertici dell’Areu. Sono certo che sarà oggetto di approfondimento». Parole di criticità sono arrivate dal segretario della Confsal Stefano Lazzarini: «Sono ancora in attesa - commenta - di una risposta da parte di Areu a una serie di richieste inviate. Se non ci saranno mi muoverò diversamente».
Cristina Vercellone
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