LODI Per la procura non è omicidio, ma la mamma di Giorgio non si arrende

Spuntano nuove testimonianze sui movimenti del ragazzo nella sera della morte

Carlo Catena

«Chi l’ha visto?», la popolare trasmissione di Rai Tre, si prepara a parlare del caso di Giorgio Medaglia, il 34enne di Lodi uscito di casa in motorino la sera del 28 giugno scorso e ritrovato senza vita quasi una settimana dopo nell’Adda a Cavenago, ma intanto la procura della Repubblica di Lodi al momento non considera il caso come un omicidio. Il fascicolo è formalmente ancora aperto, si attende il referto finale dell’autopsia, ma sul corpo non c’erano evidenti segni di violenza e quanto finora è stato ricostruito dai carabinieri riguardo alla vita dell’uomo non ha destato alcun sospetto.

Ma la mamma Ombretta Meriggi non è per niente convinta che suo figlio, che stava per comperare una microvettura e fare il patentino per avere la sua autonomia, che non frequentava “giri” strani e che di lì a pochi giorni sarebbe partito con lei per le vacanze, improvvisamente abbia deciso di andare a buttarsi nell’Adda con il buio. Anche perché aveva paura dell’acqua. C’è un particolare, poi, che alla mamma non dà pace: sul corpo ritrovato c’erano dei pantaloncini rossi, come nuovi, che lei nel guardaroba non aveva mai visto. E molto strano secondo la donna, ma anche per gli amici di Giorgio, è stato anche il fatto che il suo motorino fosse stato ritrovato abbandonato in malo modo alla Martinetta, lungo la via che da piazza Savarè porta al fiume. Giorgio lo teneva in modo maniacale: «Non l’avrebbe mai lasciato così».

Della sera della scomparsa, quando lei era andata a dormire verso le 21 dopo un impegnativo turno da infermiera a Vizzolo, la mamma ha raccolto un’ulteriore testimonianza, per via indiretta: la titolare di una piadineria dell’Albarola, il loro quartiere, l’avrebbe visto passare verso le 21.30 in motorino nella via parallela all’abitazione. Domenica pomeriggio era andato con un amico a Pieve Fissiraga a fare shopping ma non avrebbe acquistato niente, quindi neppure quei pantaloni, se le cose stanno così. A meravigliare un po’ è anche il fatto che in un capoluogo in cui si è speso più di un milione di euro in telecamere non si abbiano ancora certezze sugli ultimi spostamenti di Giorgio. Anche se nel fascicolo d’inchiesta ci possono essere tanti elementi che per ora sono riservati per tutti. La mamma vuole uscire da questa vicenda con una verità solida, e ha incaricato anche un avvocato. E rinnova l’appello: «Chi lo ha notato quella sera, parli alle forze dell’ordine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA