Lodi, passo avanti per il nuovo canile

La casa per gli amici a quattro zampe prende forma. Nei giorni scorsi si è tenuta la conferenza dei servizi presso il comune di Lodi, durante il tavolo tecnico è stato approvato il progetto definitivo del primo lotto, un’area di circa 4mila metri quadrati che si estende nei campi dietro al cimitero Maggiore.

All’incontro hanno partecipato i funzionari dell’Asl e dell’Arpa, gli esponenti del Broletto e quelli dell’Adica, che avrà il compito di gestire il canile. La nuova struttura prevede inoltre la realizzazione di un canile sanitario. La nascita di un tetto per i “Fido” del territorio ha suscitato polemiche e proteste, è stato presentato anche un ricorso al Tar che dovrà essere discusso il 2 dicembre. Il tribunale ha negato la richiesta di sospensiva dei sei ricorrenti, i quali ritengono che il rifugio per cani provocherà inquinamento acustico e molestie olfattive, disturbando la quiete del campo santo e violando i regolamenti vigenti. Di fronte al risultato raggiunto nel corso della conferenza dei servizi, l’Adica esulta: «Questo primo traguardo è stato determinante per due motivi - afferma la presidente, Roberta Vignoli -: conferma la regolarità del progetto in termini di rispetto delle normative e permette al comune di Lodi, insieme a tutti gli altri, di richiedere il cofinanziamento di Regione Lombardia». Il Pirellone ha messo a disposizione dei fondi: “in palio” le amministrazioni potrebbero ricevere persino una somma pari a 150mila euro, a patto di produrre la documentazione completa richiesta dal bando, che scadrà il 20 ottobre.

Proprio per questo motivo l’Adica si è messa in contatto con tutti i protagonisti per trovare il modo di mettere in tasca il massimo contributo possibile. In passato degli incontri ci sono già stati: «Nei 32 comuni convenzionati - sottolinea la Vignati -, solo durante gli ultimi 11 anni sono stati accalappiati 1.387 cani, di cui solo 71 sono attualmente a carico della comunità. I conti sono presto fatti: le casse comunali hanno risparmiato più del 500 per cento per il mantenimento dei cani randagi (senza calcolare i cani ricoverati a nostro carico provenienti da privati cittadini in difficoltà) e hanno potuto così investire queste risorse altrove. La richiesta fatta a tutti i comuni e alla Provincia sarebbe di deliberare un impegno di spesa pari a un euro per abitante». L’Adica desidera realizzare anche un canile sanitario, al momento tutti i cani accalappiati vengono tenuti in osservazione per dieci giorni in una struttura a Milano. L’associazione farà il possibile per trovare le risorse. Nel frattempo il prossimo appuntamento tra comuni si terrà il 29 settembre.

Greta Boni

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