LODI Passaporti e documenti anche negli uffici postali

Il giovane direttore provinciale Christian Santonocito spiega la rivoluzione “Polis”

Il suo primo ricordo da bambino legato alle poste è quello della cartolina di Natale che spediva al nonno in Sicilia, con la conseguente bustina della “mancetta”. Quel senso di famiglia e di concreta vicinanza che oggi Poste Italiane vuole trasmettere ai territori, come il Lodigiano, «tenendo aperti gli uffici e andando a potenziarli». E per portare avanti questa scommessa, l’azienda ha scelto un giovane direttore provinciale di 33 anni: Christian Santonocito è al timone della nostra provincia dal gennaio 2022 dopo 13 anni trascorsi nella vicina Milano. Mance e risparmio sono ancora nel Dna di Poste Italiane con l’evoluzione di prodotti storici come buoni fruttiferi e libretti, che vanno inevitabilmente ad affiancarsi a una gamma nuova di servizi che a breve arriverà nei comuni lodigiani grazie all’ambizioso progetto ribattezzato Polis, finanziato a livello nazionale con 800 milioni di euro di fondi Pnrr: «Cinquanta dei 57 uffici del nostro territorio verranno investiti da una vera e propria rivoluzione che significherà lavori infrastrutturali anche per l’abbattimento delle barriere architettoniche e implementazione delle prestazioni offerte alla clientela» spiega Santonocito.

Forse non tutti sanno che in 44 uffici postali della provincia sono già attivi i servizi Inps per i pensionati. È possibile richiedere il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico.

Inoltre nell’ufficio postale di Marudo, che insieme a quelli di Sordio e Mairago ha già visto completarsi l’intervento Polis, i cittadini possono già fruire del servizio “Atti di Volontaria Giurisdizione” con la possibilità di presentare le istanze di “Nomina Amministratore di Sostegno” e “Rendicontazione Stato Patrimoniale Assistito”.

Ma non è tutto questo. Perché sarà presto possibile ottenere anche certificati anagrafici e di stato civile, carta d’identità elettronica, passaporto, codice fiscale per i neonati e numerosi altri servizi. Ora, nel mirino, c’è Borghetto, dove il cantiere è appena iniziato, tra l’altro in concomitanza con la chiusura del vicino ufficio di San Colombano, oggetto di una razzia da parte dei ladri che hanno fatto saltare il postamat: «Una situazione di emergenza che ci ha portato a potenziare le sedi di Livraga e Orio per cercare di limitare al minimo i disagi per la clientela - continua Santonocito -; a breve avremo il quadro per l’ufficio banino, dove l’idea è quella di anticipare i lavori legati a Polis». Intanto, in queste ore, sono in corso contatti con l’amministrazione comunale di Tavazzano per definire la chiusura dell’ufficio e la successiva fase di ammodernamento.

Tutto bene insomma? Non proprio, perché la spina nel fianco degli uffici postali, soprattutto quelli più grandi, resta i tempi lunghi di attesa spesso lunghi. Come nel caso di quello cittadino di via Volturno, tanto da aver provocato in questi giorni la mobilitazione dei sindacati. «Qui abbiamo avuto un considerevole turn over generazionale sul personale con l’introduzione di professionalità più giovani - spiega Santonocito -; se questo può aver introdotto nuove competenze a livello digitale, dall’altro potrebbe aver determinato un rallentamento nella gestione della clientela. Ma il nostro obiettivo è quello di portare l’utenza, anche quella più avanti con gli anni, ad accedere alle prenotazioni digitali per evitare code e inutili attese». E quando si fa notare al direttore che oltre a ciò i cittadini lamentano una certa lentezza nella consegna della corrispondenza e dei quotidiani, lui promette un immediato intervento con i colleghi preposti. Perché sfogliare il giornale di prima mattina torni ad essere ogni giorno un piccolo piacere che anche i nostri abbonati possano tornare a riassaporare.

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