LODI Parte il cantiere da 20 milioni per costruire la nuova Einaudi

La visita del presidente della Provincia Santantonio a San Bernardo

Una scuola attesa da anni, se non da decenni, una «bella scuola», accogliente, moderna e aperta alla comunità. Ieri pomeriggio il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio, con la struttura tecnica di palazzo San Cristoforo, ha fatto visita al cantiere della nuova scuola Einaudi insieme alla dirigente scolastica Laura Majocchi, una rappresentanze di docenti, studenti e del consiglio d’istituto, accompagnati dai tecnici progettisti e dell’impresa esecutrice dell’intervento.

L’opera ha un quadro economico di 19 milioni 828mila euro ed è una delle 18 nuove scuole che, in tutta Italia, hanno ottenuto finanziamento dai fondi Pnrr destinati alla demolizione e ricostruzione. Il cantiere è entrato nel vivo dopo Pasqua. Una palizzata alta in legno delimita l’area di cantiere, per un lotto di 16mila 415 metri quadrati complessivi che si estendono sull’ormai ex campo da calcio dove giocava il San Fereolo, alle spalle dell’attuale struttura. Con un piano interrato e quattro fuori terra, la nuova scuola è progettata per ospitare fino a 750 alunni, divisi in 30 aule da 25, con una previsione di oltre 60 docenti e oltre 20 assistenti. Tra gli indirizzi dell’Einaudi figura l’alberghiero e per questo sono stati previsti locali specifici per lo svolgimento di attività didattiche correlate compreso un bar. L’ingresso sarà su via Pergolesi, con facciata interamente a vetrata. Nell’incontro di ieri è emersa la necessità di avvicinare l’area di sosta della navetta-bus all’ingresso, anche per non pesare sul quartiere residenziale attorno al complesso scolastico. «La nuova scuola sarà un bell’edificio, aperto e proiettato al futuro, con soluzioni progettuali all’avanguardia, funzionali ed esteticamente di valore – il commento del presidente della Provincia Fabrizio Santantonio -. La nuova scuola sarà disponibile dall’anno scolastico 2026-2027». Il progetto sembra aver convinto anche dirigente e docenti. «In una struttura bella e funzionale, tutti ne hanno giovamento, perché è più accogliente per docenti e studenti, per il personale tecnico e gli assistenti, e favorisce quindi relazioni positive e un clima ideale per l’apprendimento – dice la dirigente Laura Majocchi -. Ne avevamo bisogno». Una volta pront la nuova scuola e trasferite le attività, l’edificio che ospita oggi la scuola sarà demolito, con l’area che tornerà in uso al Comune. Gli scavi delle fondazioni inizieranno a maggio, ed entro la fine della scuola l’istituto prevede una cerimonia per festeggiare la posa della prima pietra, con la realizzazione di una capsula del tempo da inserire nella nuova struttura.

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