Lodi ostaggio delle polveri sottili

Per 34 giorni il Pm10 è andato oltre la soglia fissata dalla legge

Legambiente boccia di nuovo l’aria di Lodi. Il capoluogo riesce a essere inquinato quasi quanto la metropoli ambrosiana. Lodi, poi Milano, Brescia e Monza sono, nell’ordine, le città che hanno superato nei primi 50 giorni dell’anno la soglia di allarme delle polveri sottili. Lodi è andata oltre i 50 microgrammi di pm10 al metro cubo “consentiti” per 34 giorni. La media del quantitativo di polveri misurate dalle centraline Arpa collocate in viale Vignati e via Vittime della violenza, a Lodi, è di 52,6 microgrammi. La città più fortunata è Lecco con una media delle concentrazioni di polveri inquinanti inferiore a 40. Ma anche Como, Varese, Pavia, Bergamo, Mantova, Sondrio e Crema non superano la media dei 50 microgrammi. I dati sono quelli del rapporto di fine inverno di Legambiente. I pilastri strutturali dell’azione anti smog passano, secondo il vice direttore generale Andrea Poggio, dalle energie rinnovabili e dalla riduzione del trasporto su gomma. «Siamo nella stessa situazione tutti gli anni - commenta -, la Regione ha affossato, da 4 anni, ogni politica anti inquinamento. Speriamo nel nuovo governatore, ma temo che i nostri polmoni soffriranno ancora». Di sicuro, la quarta corsia in autostrada, progettata nel Lodigiano, «non va nella direzione sperata. Siamo all’assurdo - dice il vice direttore -, si depotenziano i trasporti ferroviari e pubblici e si ipotizzano nuove strutture stradali che non hanno alcuna prospettiva futura. L’ipotesi di ritorno finanziario infatti, è previsto nei prossimi 40 anni. In Europa, invece, s’ipotizza una riduzione drastica del trasporto su gomma. La lombardia di Formigoni ha puntato sulle ricette del secolo scorso e quella di Maroni non sarà da meno. Rilanciare l’economa con le autostrade si faceva negli anni 50». Poggio attacca il piano regionale dell’inquinamento licenziato pochi giorni fa dalla giunta Formigoni. «Il piano dice che non c’è niente da fare perché non bruciamo la legna, tutti usano il metano e non possiamo ridurre il traffico. L’Europa, invece - commenta Poggio -, sta dicendo a tutti gli Stati membri che dobbiamo fare case più efficienti che dovranno essere a consumo energetico quasi zero. È ora di moltiplicare i pannelli solari, andare meno in macchina e usare meno camion. Lodi può essere attraversata da un estremo all’altro in bici con una velocità molto bassa in un quarto d’ora. La media è di 5 minuti. Non c’è confronto con alcuna automobile. Da qualsiasi posto raggiungi la stazione con un tempo inferiore all’auto. La macchina a Lodi città si potrebbe non toccare. A Lodi, invece, possediamo molte più macchine che nella ricca Milano. È questione di mentalità».

Per Poggio le energie rinnovabili sono il futuro, basta che siano appropriate. Le critiche alla centrale sull’Adda prevista a Castelnuovo, secondo Poggio, sono «fondate. Il tema va approfondito - dice -, ma è incredibile che si decida, come stava facendo la provincia, su un intervento così importante tenendo tutto rigorosamente chiuso nei cassetti. È segno di un modo di governare che non ha confronto in alcun paese europeo. Questo governo della provincia è quanto di più impermeabile ci sia. Non hanno capito che la gente non ne può più».

Cristina Vercellone

Legambiente boccia di nuovo l’aria di Lodi. Il capoluogo di provincia riesce a essere inquinato quasi quanto Milano

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