Lodi, non si fermano le indagini sulla morte di Giorgio Medaglia VIDEO

Il Gip ha respinto la richiesta di archiviazione dell’indagine sul caso del 34enne ritrovato senza vita in Adda

Il Gip di Lodi Francesco Salerno ha respinto la richiesta di archiviazione dell’indagine sulla morte di Giorgio Medaglia, il 34enne residente in città che la sera del 28 giugno 2020 era uscito di casa in motorino e che cinque giorni dopo era stato trovato annegato nel fiume Adda, a Cavenago, località distante pochi chilometri da Lodi.

A sollecitare nuove e più approfondite indagini è stata la madre Ombretta Meriggi, che si era opposta alla chiusura delle indagini. Il gip, nell’ordinanza che restituisce gli atti ai Pm, indica una serie di accertamenti anche tecnici che dovranno essere compiuti, a partire dalla ricerca delle immagini di telecamere e fissa, anche, un termine di tre mesi per il compimento delle ulteriori investigazioni.

L’ipotesi di reato del fascicolo, rimasto sempre «contro ignoti», era di istigazione al suicidio. I familiari e i diversi conoscenti di Giorgio ritengono, comunque, che il 34enne non avesse alcun motivo per suicidarsi.

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