Lodi, «nessun danno permanente» per la bambina caduta nell’Adda

Il drammatico episodio domenica scorsa nei pressi del Belgiardino

Migliorano le condizioni della piccola scivolata nell’Adda all’altezza del centro ricreativo Belgiardino nella giornata di domenica. La bambina infatti, sebbene si fosse ripresa dall’annegamento, era stata intubata e trasportata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Già l’altro ieri però si era risvegliata e aveva chiesto della mamma, e le sue condizioni si sono confermate buone anche ieri: era infatti sempre sveglia, non era più in terapia intensiva, e si stava curando dalla polmonite insorta in seguito all’incidente. È stato quindi scongiurato il rischio che si era paventato di conseguenze sul piano neurologico, ma non è ancora noto quando la dimetteranno. Il suo caso ha attirato fin da subito l’interesse della città: quando la sua amica, un po’ più grande di lei, è corsa ad avvisare che la piccola era scivolata nel fango e caduta nell’Adda, alcuni uomini tra cui il papà e Davide Orlando, 21enne lodigiano che è stato poi soccorso anche lui dalla Croce Rossa di Lodi, senza però necessitare di ricovero ospedaliero in quanto i suoi parametri si sono rivelati buoni, si sono tuffati nel fiume per cercare di salvarla; a recuperarla è stata però un amico della famiglia della bimba, che per ora ha preferito restare anonimo, che ha raggiunto in auto la riva adiacente all’area di fronte al ristorante Il Faro, è sceso sul fiume e l’ha presa in braccio dopo che era rimasta incastrata tra alcune imbarcazioni. Inoltre, nei giorni successivi all’incidente, in tante persone sui social hanno chiesto notizie della piccola e condiviso articoli al riguardo, con la speranza che potesse riprendersi in fretta e tornare a casa. Un finale che tutti si augurano possa arrivare presto, dopo i primi momenti di paura e la tensione legata alla prognosi della bimba.

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