Lodi, nel corteo per il 25 Aprile “Bella ciao” sfida l’Inno del Piave - VIDEO

Folta partecipazione, il sindaco ammonisce: «Non si dia mai per scontata la pace»

La banda che suonava l’Inno del Piave, a ricordare la vittoria italiana nella Prima guerra mondiale, e poi, al Belfagor, un gruppo dal corteo che ha intonato «Bella ciao», l'inno popolare dedicato alla Resistenza: anche questo stamattina a Lodi ha caratterizzato le celebrazioni per il Venticinque aprile, festa della liberazione dall’oppressione fascista e dall’occupazione nazista. Dopo due anni di stop è tornato il corteo per le vie della città, che si è formato dopo la Messa celebrata in Duomo e si è diretto verso piazzale Medaglie d’oro per gli omaggi ai caduti della Resistenza. Le celebrazioni sono poi culminate in piazza della Vittoria con i discorsi della sindaca Sara Casanova e di Gabriele Zuffetti, vice presidente dell’Anpi provinciale.Il sindaco Sara Casanova ha ricordato che quella giornata di primavera del 1945 ha determinato poi la nascita della Repubblica italiana fondata sulla Costituzione. Con «un pensiero innanzitutto ai caduti della Resistenza, che hanno sacrificato se stessi per la libertà della nazione e della nostra città e per garantirci un futuro di democrazia e di pace - i nostri partigiani, tra cui tanti giovanissimi, i militari che rifiutarono di arruolarsi nelle brigate nere e chiunque sostenne il moto di ribellione e l’avanzata degli alleati. Non c’è niente di più bello che celebrare la fine di una guerra».«La storia purtroppo continua a insegnarci che il bene della pace e quello dell’unità non possono mai essere dati per scontati - ha proseguito il primo cittadino di Lodi e che la difesa dei diritti e dei principi fondanti della comunità internazionale è una faticosa conquista e un impegno da rinnovare costantemente. La democrazia stessa vive di impegno nel presente e si alimenta e cresce con la memoria del passato. Nella ricorrenza che commemora la liberazione dell’Italia e la fine della guerra, rinnovo la ferma condanna a ogni forma di ostilità e l’appello alla pace e all’unità, insieme alla piena solidarietà nei confronti dell’Ucraina e delle popolazioni colpite da una prepotenza spietata». Zuffetti ha invitato tra l’altro a «riportare la discussione dibattito sul tema del confronto, e non dello scontro, senza avvelenare il dibattito democratico come purtroppo è avvenuto in questi giorni. È legittimo avere opinioni diverse, a condizione del reciproco rispetto, anche perché siamo convinti che l’obiettivo comune di tutte le forze antifasciste del Paese sia quello della pace ». (ha collaborato Carla Ludovica Parisi)

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