LODI Migliaia di piante ormai morenti: «Riprendiamoci il parco dell’Isolabella»

Si vuole costituire un comitato perché ritorni un luogo di aggregazione

«Dopo aver voluto cacciare le persone per sostituirle con le piante e aver trasformato un intervento di forestazione in un cimitero, riteniamo che oggi ci siano le condizioni per procedere con urgenza a riportare il Parco Isolabella nella sua condizione originaria, ovvero un’area verde destinata al tempo libero della comunità dei residenti, che l’hanno sempre frequentata e animata».

È questo l’appello del costituendo Comitato Parco Isolabella, in fase di formazione in questi giorni sulla spinta di un gruppo di cittadini, critico sulle scelte dell’amministrazione Casanova che quest’inverno avevano destinato a bosco l’intera area recuperando la vecchia convenzione Sorgenia (del 2010). Il Comitato ricostruisce la storia dell’area, ricordando i diversi investimenti pubblici che nel corso degli anni hanno riguardato il parco nella direzione «di costruire e rafforzare la vocazione ricreativa, turistica e per lo svago». Ma a febbraio, spazi sportivi, radure dei picnic, zone di ritrovo e anche una parte di piante ad alto fusto hanno lasciato il posto a 3.836 alberi e 3.990 arbusti, piantumati nell’ambito della convenzione Sorgenia per un costo di 85mila euro, compresa cura e manutenzione delle piantine. Che oggi però sono bruciate e morenti, la maggior parte. Da qui l’idea del Comitato di abbandonare il bosco, almeno in questa zona: «L’intervento di forestazione (nuovo, visto che l’attuale è stato un completo fallimento) si potrà tranquillamente spostare su aree limitrofe, che meglio si prestano a ospitare funzioni naturalistiche, paesaggistiche e di tutela degli habitat naturali».

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