LODI Mense scolastiche, le famiglie mettono nel mirino i menù

Fioccano le segnalazioni: «Come è possibile offrire due insalate nello stesso giorno?»

Due insalate in un giorno e un solo piatto alternativo al disgusto in mensa, levata di scudi da parte dei genitori. «Mio figlio è schizzinoso - dice un genitore -, ma che senso ha proporre come alternativa solo la pasta bianca? Se nel menu c’è pasta con il sugo e pesce che non piace, in alternativa al secondo forniscono pasta bianca. Sono veramente perplesso. Non possono reintrodurre la seconda alternativa o lasciare che mio figlio porti il pasto da casa? Mi pare che ci sia anche una sentenza». «Mia figlia mangia quasi tutto - aggiunge un papà -. Francamente, considerate le condizioni economiche attuali, magari qualche bambino alla sera non mangia neanche, quindi se per quest’anno sorvolano un po’ sulla tabella dietetica e mangiano qualcosa che non è proprio in linea, va beh, almeno mangiano». Ad accodarsi è un’altra mamma: «A mensa - dice - non c’è mai stato il piatto preferito che solo la mamma o la nonna sapevano cucinare. Ma tra quelle agognate bontà e i piatti (per quanto sani e nutrienti) che costituiscono l’offerta della mensa scolastica del Comune di Lodi, c’è una distanza abissale. Mi si stringe il cuore a pensare alla mia bambina, di nemmeno 6 anni che si vede servire, a seconda dei giorni: risotto con carote; pasta aglio, olio e prezzemolo; pasta alla norma; farro al pomodoro e legumi; gnocchetti sardi pomodoro e fagioli; pasta pomodoro e lenticchie; pasta integrale pomodoro e ceci; pasta pomodoro e fagioli; risotto con asparagi; polpettone di lonza; pesce spada alla liparese; farfalle zucchine e curcuma. Per non parlare del giovedì della terza settimana del mese in cui viene servito, come primo piatto, insalata verde e, come secondo piatto, insalata di ceci e sedano. Da quest’anno, poi, la frutta viene servita intera e non sbucciata, finendo dritta nello zaino dell’alunno. Mi auguro che l’offerta alimentare venga rivista completamente introducendo, come ho visto in altre scuole lodigiane, piatti semplici della cultura culinaria dei nostri bambini e togliendo piatti che nemmeno noi grandi riusciremmo a mangiare volentieri».

«Sulle alternative - replica l’assessore Molinari - si è sempre ecceduto troppo. È chiaro che se chiedo a mio figlio se vuole la sogliola o il prosciutto, sceglie il prosciutto, ma la scuola è educazione. E poi quest’anno è tutto più complicato. Noi gestiamo anche le alternative alle intolleranze e alle problematiche religiose, e questo va bene. Poi mi è capitato di vedere, in mensa, bimbi che sceglievano pasta bianca e prosciutto e avanzavano pure quello. Portare i figli a casa per il pranzo si può, portare il cibo a scuola, con il covid è escluso».n

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