Lodi, medici di base:emorragia infinita

All’ultimo bando solo un dottore ha aderito, ma deve scegliere la sede, a breve un nuovo bando per ben 40 posti

Chiamata per 30 medici di famiglia, nel distretto di Lodi, dopo il flop del bando precedente. Questa volta si potranno iscrivere anche gli studenti. Ma la situazione resta critica: tra settembre e dicembre andranno in pensione altri 9 medici di medicina generale, tra la Bassa e l’Alto Lodigiano.

«Al concorso di giugno - spiega il presidente del distretto dell’Ats di Lodi Giuseppe Monticelli - sono stati pubblicati ben 296 ambiti carenti in tutta l’Ats di Milano. Ventuno dei quali nel distretto di Lodi e 78 in quello di Melegnano e della Martesana. In tutta Milano hanno risposto in 26, per quanto riguarda il Lodigiano hanno aderito in due. Un medico ha rinunciato subito e l’altro ha 90 giorni di tempo per decidere se aprire l’ambulatorio oppure no. A breve, entro settembre, è in vista l’apertura di un nuovo bando regionale. Quello di Lodi sarà per 30 posti. Potranno partecipare anche gli studenti iscritti al corso di specialità. Noi ne abbiamo tanti, sono 13 quelli che abitano nel Lodigiano e che mi hanno detto che sono interessati a restare qui e a partecipare. Di questi però 8 sono già supplenti, ovvero stanno già lavorando come provvisori e quindi non faranno altro che continuare dove sono senza riempire i posti mancanti: diventeranno semplicemente titolari, ma i posti mancanti resteranno per lo più ancora vuoti».

«Non abbiamo cittadini senza medico -spiega Monticelli -, perché ci sono i sostituti, ma da qui a settembre andranno in pensione 9 professionisti. La situazione è difficile. Io sto chiedendo ai medici che non l’hanno ancora fatto di passare da 1500 a 1800 mutuati».

«Mi sto muovendo da mesi - dice il presidente del distretto -, ho incontrato tutti gli studenti invitandoli a fare domanda. Possono diventare titolari prima di essere specializzati, non è male. La situazione è drammatica. La Calabria ha fatto l’accordo con Cuba, la Sicilia con l’Argentina». Quando si arriva in emergenza può succedere di tutto.

«A San Rocco abbiamo 3 medici di famiglia attualmente, ma una andrà in pensione a breve - spiega il sindaco Matteo Delfini -, speriamo che venga sostituita».

A Tavazzano, spiega il sindaco Francesco Morosini,«andrà in pensione il dottor Carlo Marelli, ma il primo ottobre dovrebbe essere sostituito da un’altra dottoressa. Il dottor Alfonso Minervino sta gestendo i pazienti di Antonio Fiorentino e di Agostino Zambelli. La situazione è attenzionata dall’Ats, ringrazio il dottor Monticelli. Ringrazio anche la pediatra Maria Grazia Minoja che fa da coordinatrice e la dottoressa Maria Giuseppina Orecchia».

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