LODI l’ultimo saluto al piccolo Gabriel

Chiesa di Robadello gremita per il funerale del bambino di otto anni stroncato da un linfoma

Chiesa di Robadello gremita per l’ultimo saluto al piccolo Gabriel Celaj stroncato da un linfoma a 8 anni.

Palloncini bianchi e azzurri in cielo, quello a forma di stella dei suoi compagni dell’Arcobaleno, poi l’orsetto dell’Inter e la maglietta del Gso San Fereolo appoggiati sulla bara ricoperta di rose bianche, il canto degli amici di scuola e, soprattutto, un grande groppo in gola, in tutti i presenti.

Il sacerdote ripercorre la storia di Gabriel e il grande gesto d’amore del fratello Klaudio che aveva cercato di salvargli la vita donandogli il midollo. La malattia è stata più forte. Il celebrante cita i fratelli Karamazov, con quella frase di uno all’altro: “Adesso vai, gioca e vivi per me”. «Bambini - dice il sacerdote - imparate ad accorgervi delle cose belle e a ringraziare per quelle che abbiamo nella quotidianità e che sembrano scontate».

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