Lodi, l’ultima polemica sul caso mense

La maggioranza: «Il nostro obiettivo sono diritti e doveri uguali per tutti, italiani e stranieri»

È ancora una volta il “caso mense” a far salire le tensioni in consiglio comunale. Il Broletto martedì sera è stato infatti chiamato ad autorizzare un debito fuori bilancio da 10.695 euro, proprio per pagare le spese legali del contenzioso perso in Corte d’appello sul surplus di documentazione chiesto agli extracomunitari per accedere alle tariffe agevolate sui alcuni servizi (mense, scuolabus e asili nido).

«Questo è uno dei casi più tristi della storia della nostra città - dichiara compatta tutta l’opposizione -, l’amministrazione si è rifiutata di pagare di tasca propria le spese dell’Appello. Il sindaco Sara Casanova e il vicesindaco Lorenzo Maggi non hanno dato alcuna giustificazione per le loro scelte, si sono rifiutati di metterci la faccia nel momento in cui veniva dichiarata la sconfitta totale. Questo non può che riempire di tristezza tutti i lodigiani che pensano che la politica non debba essere solo esercizio di potere».

Pronta la replica di Elisa Gualteri di Fratelli d’Italia, che ha ribadito le ragioni delle modifiche del regolamento del 2017 alle prestazioni sociali agevolate: «Il nostro intendimento era quello di far sì che la platea dei potenziali aspiranti alle prestazioni sociali agevolate erogate dal Comune, nessuno escluso, sia che fossero italiani, cittadini Ue o extra Ue, avessero le medesime prerogative, identici diritti e uguali doveri». La Lega con Eleonora Ferri ha usato invece toni più pesanti: «I consiglieri di opposizione tutti, da quelli del Pd a quelli del M5S, sono sempre più uniti nella loro goffa lotta contro l’amministrazione Casanova». Poi ha lanciato il suo affondo, facendo anche riferimento al procedimento giudiziario sulla vicenda piscine del 2016: «Difendersi in giudizio è un diritto garantito dalla Costituzione e sicuramente la Lega non prende lezioni comportamentali dal Pd, partito di appartenenza dell’ex sindaco di Lodi». Infine per la coalizione Maggi, il capogruppo Alessandro Bonetti ammette: «Nonostante non vi fosse da parte nostra alcun intento discriminatorio, crediamo sia doveroso riconoscere che il giudice abbia decretato il contrario, di conseguenza ne prendiamo atto, riconosciamo l’errore e ce ne scusiamo». In aula sono stati bocciati infine a maggioranza gli ordini del giorno per far pagare le spese legali dell’Appello sul caso mense a sindaco e giunta e a porgere scuse pubbliche su quanto successo.

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