Lodi: l’Esselunga si può fare

Dopo più di quattro mesi di attesa il Consiglio di Stato respinge i ricorsi degli ambientalisti e di Coop Lombardia. Legambiente: «Il progetto però si può migliorare».

Il piano integrato di intervento dell’ex Consorzio Agrario di Lodi portato avanti dall’amministrazione di Sara Casanova era legittimo, non violava i criteri di continuità con il piano regolatore dell’era Uggetti e quindi il nuovo supermercato da 4mila metri quadri (tra negozio e magazzino) affacciato sulla stazione ferroviaria e sulla Bipielle City si può fare. Lo ha deciso poco fa il Consiglio di Stato, sezione quarta, accogliendo l’appello principale proposto dalla società Attività Edilizie Pavesi s.r.l. e quello incidentale proposto da Esselunga s.p.a., respingendo i motivi riproposti da Coop Lombardia società cooperativa e da Legambiente Onlus assieme a sette privati cittadini. Riformata quindi integralmente la sentenza del Tar Lombardia, che aveva accolto le perplessità degli ambientalisti ritenendo necessaria invece una complessa valutazione di impatto ambientale che invece i tecnici del Broletto nel 2020 avevano escluso. Compensate tra le parti tutte le spese del doppio grado di giudizio. La decisione era attesa dalla fine del 2022, quando si era tenuta l’ultima udienza a Roma. Nel frattempo il costruttore Aep ha già ceduto l’area a Esselunga Spa. Il verdetto non è impugnabile.

Un primo commento a caldo arriva da Andrea Poggio, storico esponente di Legambiente: «Il giudizio del Tar di Milano è stato completamente ribaltato. Ma come in tutti gli atti amministrativi, non si entra nel merito della bontà della scelta ma si stabilisce la non illegittimità della procedura decisionale seguita. Ora, sia Esselunga sia il Comune sanno bene cosa possono fare per migliorare il progetto e speriamo che ognuno faccia la propria parte per migliorarlo».

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