Lodi, le spese pazze del Broletto

Tagliare non “si può”, si deve. Perché altrimenti la scure del governo Monti si abbatterà sul Broletto diminuendo sempre più i trasferimenti. Da dove cominciare, allora? Dalle spese destinate alla comunicazione e all’organizzazione di manifestazioni e convegni, le più salate di Lombardia, oppure dalle spese dedicate alle utenze di telefoni, energia elettrica, acqua e riscaldamento, piuttosto elevate a Lodi rispetto al resto dello Stivale. A mettere in guardia i Comuni italiani ci pensa il «Sole 24 Ore», il quotidiano economico ha elaborato una sorta di “mappa del risparmio”, indicando i capitoli di spesa in cui è possibile racimolare risorse.

A Lodi spicca rispetto al resto della regione la cifra utilizzata per la rappresentanza, la pubblicazione di giornali e riviste, l’organizzazione di eventi: 1.668 euro all’anno ogni 100 abitanti, un valore che piazza la città all’11esimo posto nella classifica nazionale. Rispetto al resto della penisola, anche la manutenzione ordinaria e le riparazioni di immobili o auto si rivela piuttosto importante: la città del Barbarossa si posiziona al 14esimo posto con 4.169 euro all’anno ogni 100 residenti. Non solo: si aggiudica il 15esimo posto per le spese dedicate a telefoni, reti, energia elettrica, acqua, riscaldamento e servizi vari, per un importo che raggiunge quota 7.706 euro all’anno ogni 100 abitanti.

Il «Sole 24 Ore» sottolinea che dall’analisi emergono profonde differenze tra le amministrazioni, un divario che mette in luce sprechi non giustificabili ma che allo stesso tempo potrebbe creare grosse difficoltà nel momento in cui dovranno essere individuati i criteri per ripartire i tagli.

Alcuni dati meritano di sicuro una spiegazione, per esempio non è chiaro come mai Palermo e Napoli spendano rispettivamente solo 1 euro e 3 euro all’anno ogni 100 abitanti per la pulizia degli uffici. Altri numeri, invece, lievitano a più non posso, Enna spende oltre 40mila euro ogni 100 residenti per il contratto di smaltimento rifiuti, Milano quasi 50mila euro per il trasporto pubblico.

Lodi scende nella classifica oltre la 20esima postazione in tre diversi casi: la somma utilizzata per gli incarichi professionali, 477 euro all’anno ogni 100 cittadini (29esimo posto), un capitolo che a Venezia si trasforma in un salasso da 30.863 euro; le spese per la pulizia, 2.160 euro all’anno ogni 100 lodigiani (21esimo posto), contro realtà come Cuneo e Mantova che si aggirano intorno ai 1.500 euro; la cancelleria, l’assistenza informatica e la manutenzione del software, una voce che richiede 1.545 euro all’anno ogni 100 abitanti (27esimo posto). Con l’equipaggiamento e il vestiario, Lodi si trova a metà, al 51esimo posto con 87 euro all’anno ogni 100 residenti.

Il capoluogo si dimostra più virtuoso per ciò che riguarda le risorse impiegate nello smaltimento rifiuti, nel trasporto pubblico e nelle locazioni o nell’utilizzo di beni terzi. Anzi, nel caso del trasporto pubblico locale, Lodi si dimostra la più parsimoniosa della Lombardia, con una cifra di 959 euro all’anno ogni 100 abitanti. Nel caso di affitti e noleggi è invece penultima in regione.

Le “spese pazze”, però, hanno i giorni contati. Così come ribadito nel dossier, il provvedimento all’esame del Senato, la cosiddetta spending review, prevede un meccanismo ben preciso: chi spende di più per queste voci, subirà la quota più consistente della sforbiciata da 2,5 miliardi di euro messi in cantiere per i sindaci nei prossimi 18 mesi.

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