LODI «Le imprese si sviluppano grazie al Parco tecnologico»

L’assessore regionale Guido Guidesi ha ascoltato le esperienze delle realtà che si sviluppano all’interno del polo della ricerca lodigiano

La condivisione del know-how, il confronto continuo, la messa in rete delle competenze per far nascere e crescere imprese fortemente orientate alla ricerca applicata e all’innovazione. Oggi sono 13 le imprese incubate al Parco, con un parco occupati di circa 80 o 90 persone e un volume d’affari aggregato di oltre 15 milioni di euro. È questo il valore che il Parco tecnologico padano esprime come incubatore d’impresa, illustrato venerdì mattina all’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, agli amministratori locali e ai rappresentanti delle associazioni di categoria lodigiani attraverso la presentazione di 4 imprese oggi ospiti nella struttura del Parco.

Il Consorzio Italiano Biogas è partito nel 2006 negli uffici del Parco tecnologico come aggregazione di poche imprese agricole visionarie all’epoca al punto da credere in un modello di condivisione delle proprie esperienze relative alla produzione di biogas e biometano. «Oggi abbiamo circa 1.000 soci, e caratteristica peculiare del Cib è che tiene insieme le aziende agricole ma anche l’industria che opera nel comparto con soluzioni innovative – ha detto Angela Marotta del Cib -. Oggi siamo protagonisti di uno dei passaggi della transizione ecologica, con la prospettiva e l’obiettivo di aiutare a raggiungere gli scopi di sostenibilità ambientale fissati per il 2050 dall’Unione Europea».

Il Parco ospita anche il laboratorio italiano di una multinazionale come Azelis, distributore di prodotti chimici speciali e ingredienti alimentari da 2mila 500 occupati e oltre 2 miliardi 200 milioni di fatturato a livello globale, con presenza in 58 Paesi. «In ogni Paese abbiamo un laboratorio di ricerca, quello di Lodi è uno dei due laboratori in Europa, l’altro è a Parigi, dedicato al segmento Agro – ha spiegato l’ad e presidente Azelis Italia Marco Gerosa -. Avremmo avuto la possibilità di creare il laboratorio nei nostri spazi nel Milanese, ma abbiamo scelto di stare qui al Parco tecnologico perché ci dà la possibilità di stare fianco a fianco con altre aziende innovative, di confrontarci e di condividere know-how».

Accanto alla grande multinazionale c’è spazio per start up come Clever Bioscence, nata nel 2018 e che si occupa di sviluppo e produzione di prodotti e servizi innovativi per il comparto agro, cosmetico, nutraceutico e farmaceutico. «Il Parco ci ha supportato fin dalla nascita e ci ha dato la possibilità di condividere e collaborare con altre aziende presenti qui, a partire proprio da Azelis – ha raccontato il Ceo Giorgio Freschi -. La nostra crescita è evidente anche dal nuovo stabilimento di produzione in avviamento a Casale». L’esempio di come un incubatore come il Parco possa aiutare le imprese è Hyris, società nata a Londra nel 2014 e da subito caratterizzata dalla presenza a Milano e Lodi, presente nel settore della diagnostica avanzata e nell’analisi genetica mobile. «Siamo passati da 11 col laboratori a 50 a livello globale, da 7 a 40 in Italia, di cui la metà qui a Lodi nel Parco Tecnologico – ha descritto Hyris l’amministratore italiano Lorenzo Colombo -. Sono tutti collaboratori molto giovani e qualificati. In Italia e a Lodi abbiamo trovato un ambiente fertile, dove tutti i fornitori fin da subito si sono messi in gioco con noi».

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