LODI La Bcc Centropadana si apre
a due nuovi collaboratori

Nell’ambito del progetto LodAbili che mira alla formazione all’autonomia di persone con disabilità

LodAbili continua a crescere: il progetto che unisce Comune di Lodi, cooperative sociali (Eureka e Mosaico) e imprese per promuovere la formazione all’autonomia delle persone con disabilità si allarga anche alla Bcc Centropadana. Da questa settimana ospiterà nei suoi uffici Ruggero Curci e Jacopo Baroncelli, per un’esperienza formativa che, come ha affermato il presidente della banca Angelo Boni, «non solo arricchirà voi, ma porterà un valore aggiunto ai colleghi e a tutta la nostra struttura». Ad accogliere i due nuovi collaboratori c’erano, oltre al presidente, anche il vicepresidente Ennio Bonvissuto e il direttore Luca Barni, insieme a Chiara Zuffetti e Cristina Agnelli delle risorse umane.

Ideatore di questo progetto è Nicola Ruscitti, consigliere comunale, che ha chiarito: «Non abbiamo inventato nulla: siamo partiti dal lavoro già in essere delle cooperative sociali, mettendo in relazione i vari attori del territorio per promuovere politiche sociali attive e tracciare un sentiero che possa portare a nuove strade, creando contesti perché queste persone possano esprimersi come cittadini e non come utenti di servizi». «Questo contribuisce - ha commentato l’assessore Simonetta Pozzoli - ad una città sempre più inclusiva, in cui ciò che potrebbe sembrare un ostacolo viene trasformato in un’opportunità».

Lo stesso Curci ha aggiunto: «Se vengo trattato da disabile lo accetto, perché so che è sbagliato, ma spesso c’è una cultura arretrata e le persone che si comportano così non lo fanno con cattiveria. Ma l’obiettivo è essere trattati prima di tutto come persone, e questa può essere per noi un’opportunità».

«LodAbili guarda al lavoro non come a mera retribuzione, ma come un luogo dove coltivare valori» ha aggiunto Marco Polli, referente del servizio formazione all’autonomia di Eureka, mentre Nadia Valentini dello Sfa del Mosaico ha ringraziato per la disponibilità: «Per la prima volta una banca apre le sue porte e viene coinvolta non come sponsor, ma come partner di un progetto». La banca, dal canto suo, ha sottolineato la territorialità della propria azione e non ha escluso la possibilità di allargare la collaborazione ad altre persone dello Sfa. 

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