LODI Isola Carolina, abbattuto un altro “gigante” alto 25 metri: «Ma era una pianta morta»

La decisione di palazzo Broletto ha suscitato nuove polemiche

Un altro albero monumentale dell’Isola Carolina abbattuto ieri mattina. Subito è scattata la segnalazione di alcuni cittadini allarmati. Laconica la risposta dell’assessore all’Ambiente Stefano Caserini: «Sono piante morte».

È caduta con un tonfo fragoroso dai suoi 25 metri di altezza, la fronda ancora verde a terra. Ieri mattina è stato tagliato un altro albero monumentale dell’Isola Carolina, dopo la pianta tagliata 20 giorni fa. In entrambi i casi si è trattato di esemplari alti, apparentemente senza problemi, e per questo hanno suscitato l’allarme dei cittadini. La volta precedente con un avviso via social, ieri con la segnalazione al Cittadino. Sul posto, a mezzogiorno, la pianta abbattuta era ancora a terra, nessun problema visibile sulla corteccia né sul tronco, pieno e solido. L’apparenza inganna? Secondo il Comune sì. «Sono piante morte – risponde l’assessore Caserini a domanda specifica -. Anche la volta scorsa dicevano che dal tronco sembravano vive, non era così».

L’abbattimento viene programmato da Astem sulla base delle valutazioni agronomiche che vengono svolte almeno trimestralmente. La nuova amministrazione, proprio per evitare polemiche e “sorprese” dopo l’abbattimento della magnolia di Largo Marinai d’Italia di agosto scorso, ha chiesto ad Astem di avere per tempo l’elenco delle piante previste in abbattimento nel trimestre, e ha deciso di condividerlo in piena trasparenza sulla nuova pagina Alberi del sito istituzionale del Comune. Così, scaricando il relativo foglio Excel, si può conoscere l’elenco delle piante da tagliare, la loro ubicazione, la motivazione del taglio. Anche se qualche perplessità resta: nel documento sono due gli alberi dell’Isola Carolina segnalati da abbattere: un pioppo cipressino nel vialetto e un liquidambar nel parco, il primo segnalato come “morente”, il secondo come “deperiente”.

Quello tagliato ieri è sicuramente nel parco, il primo 20 giorni fa era stato segnalato anch’esso all’interno del parco, ed entrambi a vista non apparivano affatto deperenti, che nel linguaggio tecnico forestale significa già compromesso, non recuperabile, e quindi da abbattere per evitare una caduta accidentale, magari in conseguenze di un evento meteo. Giustificato o meno, però, il taglio rischia di innescare nuove polemiche, anche alla luce dell’annunciata decisione di procedere con il taglio richiesto da Rete Ferroviaria Italiana dei platani di viale Trento e Trieste, una scelta ancora non digerita da parte della popolazione più sensibile al verde.

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