
Lodi: insultò il suo ex marito su Facebook, mamma assolta perché «era in stato d’ira»
PROVOCAZIONE Secondo il tribunale la donna era pesantemente alterata per le offese ricevute, allo stesso modo, dall’uomo
Mamma quarantenne del Sudmilano finisce a processo per diffamazione aggravata, accusata dall’ex marito di averlo messo in cattiva luce con numerosi “post” su Facebook, ma dopo un lungo processo viene assolta dal tribunale di Lodi per tenuità del fatto, in quanto, come invocato anche dal pubblico ministero, ci sarebbe stata l’esimente dello “stato d’ira” determinato dall’essere stata poco prima pesantemente provocata. E con lo stesso metodo, quello dei post infamanti sul popolare social media, su pagine che erano visibili non solo ai due ma anche alla loro cerchia di amici, parenti e conoscenti, e perfino ai datori di lavoro di lei. La donna dovrà solo risarcire un importo simbolico, 300 euro, al suo ex, a titolo di spese di costituzione di parte civile. Perché l’uomo le aveva anche chiesto i danni mandando un suo avvocato al processo contro di lei.
La vicenda familiare è articolata e vede come vittima un nordafricano che all’epoca dei fatti, tra il 2021 e il 2022, abitava a Castelnuovo Bocca d’Adda. Prima della lite via social, la coppia aveva avuto un figlio e quindi, dopo che la donna sostiene di aver scoperto che lui si vedeva anche con altre, aveva preso il via il procedimento di separazione. Con ulteriori divergenze perché il padre voleva tenere il figlio con sé e la mamma ovviamente non si rassegnava a questa decisione. Successivamente l’uomo sarebbe anche andato a sposarsi nel suo Paese d’origine, con una sua connazionale.
A giustificazione delle proprie scelte di vita, il nordafricano avrebbe più volte scritto su Facebook che lei, italiana, non era una buona moglie né una brava donna, e neppure una mamma adeguata, raccontando per filo e per segno le sue presunte mancanze. A quel punto lei l’aveva accusato di essere autoritario e di non esserle mai stato fedele, frasi che l’uomo aveva raccolto e stampato e allegato alla querela che era andato a sporgere contro la ex, e anche madre del loro figlio.
I post sui social network sono diventati in questi anni una fonte sempre più frequente di procedimenti penali per diffamazione. E un’assoluzione, come in questo caso, è tutt’altro che scontata.
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