Lodi, infermieri prendono il Covid due volte in un anno

La segnalazione del sindacato Fisi, l’Asst rassicura: «Casi molto rari»

«Come sindacato Fisi siamo a conoscenza di almeno sette casi di lavoratori degli ospedali lodigiani che si erano contagiati, con sintomi, con il Covid in occasione della prima ondata, a primavera 2020, e che all’inizio del 2021 si sono nuovamente ammalati, in un caso con sintomi pesanti. E sembra che ce ne possano essere anche altri, persino tra i medici»: così il segretario regionale della Federazione italiana sindacati intercategoriali Gianfranco Bignamini mette l’accento su un fenomeno che lo preoccupa, «soprattutto riguardo all’adeguatezza dei dispositivi di protezione forniti dalla Sanità ai lavoratori. Fortunatamente però sembra che questo fenomeno non si stia più verificando da quando il personale è stato vaccinato».

I casi sono noti anche al direttore generale Salvatore Gioia: «Personalmente mi risultano due o tre casi di dipendenti che si sono ammalati due volte di Covid, non ho invece dati sulla gravità. In letteratura medica è già noto che possa accadere, sono casi sporadici. Sono diversi invece i casi di positività a lungo termine, con sintomi lievi o magari anche senza sintomi, con la presenza del virus individuata solo attraverso i tamponi periodici cui sottoponiamo il personale. Situazioni che impongono un isolamento che alla lunga diventa estenuante». All’Asst sono capitati anche casi di positività dopo la somministrazione dei vaccini anti Covid, ma si sarebbe sempre trattato di episodi non accompagnati da sintomi.

Secondo alcuni virologi, tra i quali il professor Massimo Galli, in generale c’è da aspettarsi che in caso di nuova infezione il corpo umano sia in grado di reagire meglio, avendo già una memoria immunitaria.

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