LODI In preghiera davanti all’ospedale Maggiore: «A volte ci scambiano per esaltati, a volte ci fanno i complimenti»

Come ogni mese, anche questa mattina, il gruppo “Ora et labora” si è dato appuntamento di fronte al presidio cittadino esponendo il logo dell’associazione: una croce con la scritta “In difesa della vita” e l’immagine di una mamma con un neonato in braccio

Una volta al mese si danno appuntamento di fronte all’ospedale di Lodi per pregare e così è stato questa mattina. A tanti, passando, sarà capitato di notare il gruppo “Ora et labora” di fronte al Maggiore.

Prima di iniziare la preghiera affiggono un cartello con una croce, l’immagine di una donna che tiene in braccio il bambino e la scritta “Ora et labora. In difesa della vita”.

«Il nostro obiettivo - spiega il presidente di Spino Marco Mantovani - è sensibilizzare le persone sull’inizio e sulla fine della vita. La vita è un bene gratuito, non è un merito, è così anche per i non credenti. Abbiamo iniziato l’attività a Crema, nel 2019, poi a metà del 2020 abbiamo pensato di allargarci anche a Lodi. Tutti i mesi abbiamo un appuntamento a Crema e uno a Lodi».

«Noi preghiamo per la vita - aggiunge Mantovani -, non puntiamo il dito contro chi abortisce. Chi interrompe una gravidanza soffre già di suo. Il nostro obiettivo è sensibilizzare le persone, non siamo operativi. Sul piano operativo ci sono altre associazioni che si muovono, anche se, ovviamente, se ci chiedono aiuto, ci siamo. Mi è capitato si incontrare fuori dall’ospedale una ragazza di 20 anni che aveva accompagnato sua sorella di 18 per una interruzione di gravidanza, allora sono andato in reparto con lei dalla sorella per parlarle e dirle che se aveva bisogno di aiuto poteva contare sulle associazioni. Quello che facciamo noi, nello specifico, è pregare, perché siamo solo operai nella vigna del Signore».

«Sono andato a Medjugorje con una signora che doveva fare l’interruzione di gravidanza, poi ha cambiato idea - precisa Mantovani -. Oggi il bambino ha 8 anni e la signora poi ha deciso di avere anche un secondo figlio. Noi siamo solo uno strumento. A volte la gente ci prende per esaltati, a volte ci fanno i complimenti. Noi non facciamo propaganda. Un mio amico non credente mi dice che noi siamo come i cristiani nel tempio di Salomone».

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