LODI Il giallo di Oscar, il pappagallo
che sta cercando il suo padrone

Il bellissimo volatile recuperato 10 giorni fa a Ca’ de Bolli dai carabinieri del Nucleo forestale

Oscar vuole tornare a casa, ma finora il proprietario non si è trovato. Un bell’esemplare adulto di Pappagallo Cinerino, recuperato dal Nucleo Forestale dei Carabinieri di Lodi 10 giorni fa a Ca’ de Bolli, è ancora senza padrone. Appello della Forestale: «Il proprietario o chi lo riconosce si faccia avanti».

Oscar, questo il nome provvisorio che gli è stato dato, è in splendida forma, e molto vivace. Ghiotto di nocciole e noccioline, ama anche le ciliegie, il frutto e il nocciolino, e pure le dita dei carabinieri che se ne prendono cura: con il suo becco morde, e morde forte. Ma è una forma di difesa, nonostante l’apprezzamento per essere cibato e accudito. Il pappagallo ancora non si sente a casa propria. Canta un po’, e un po’ parla, con i carabinieri in giro. Ma è quando si chiude la porta e viene lasciato solo che dà il meglio del suo repertorio, con lunghe chiacchierate, persino a due “voci” simulate, maschio e femmina, forse retaggio di quello che sentiva fino a 10 giorni fa.

I forestali l’hanno recuperato a fine maggio, allertati da un privato che li avvisava di avere trovato nel cortile della sua abitazione un pappagallo. Quando si sono recati sul posto (il recupero della fauna esotica è competenza della Forestale, quello della fauna selvatica della polizia provinciale) hanno trovato un esemplare in perfette condizioni di Pappagallo Cinerino (Psittacus erithacus), evidentemente scappato da poco tempo dal proprietario. L’uccello era inanellato Foi (Federazione ornicoltori italiani) e microchippato. Da queste informazioni sono risaliti all’allevatore, che però non ha un corrispondente foglio di cessione. Nel 2008 aveva dichiarato lo smarrimento di un pappagallo di questa razza: improbabile, anche se non impossibile, che si tratti di quell’esemplare. E non esiste una banca dati di corrispondenza dei microchip. Le ricerche si sono estese dalle segnalazioni Web all’indagine presso i comandi dei carabinieri della zona per un’eventuale denuncia di smarrimento (il valore dell’animale in commercio è di 1000 euro almeno) fino alle banche dati dedicate alla fauna esotica dei carabinieri.

Nulla, nessuna indicazione finora, nonostante gli animali detenuti prima del 2017 dovevano essere obbligatoriamente denunciati: nelle classificazioni internazionali, è inserito tra gli animali a maggior protezione perché, sebbene diffuso in cattività, allo stato libero in Africa è in via d’estinzione. Da qui l’appello della Forestale di Lodi: «Il proprietario o chi possa avere informazioni si faccia avanti per fare in modo che Oscar possa tornare a casa. Ovviamente chi lo rivendicherà, dovrà essere in grado di provarlo tramite i riferimenti dell’inanellamento o del microchip. Diversamente, dovremo dare in affido l’animale».n

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