LODI Il caso del Bar del Paesaggio: «Non ha senso abbattere la struttura»

L’appello è a scindere il contenitore - la struttura in sé - dal contenuto, ovvero il progetto “Bar del Paesaggio”, naufragato negli anni. Perché «questo segno di architettura vegetale che doveva contenere il bar, realizzato secondo gli stili di un progettista che ben si innestano nella città di Giuliano Mauri, può essere salvato come oggetto d’arte in sé». Arriva da Mario Quadraroli, stimato critico d’arte, la riflessione sul futuro del Bar del Paesaggio.

Dall’amministrazione Casanova, per voce del sindaco, è già arrivata all’indomani della notizia della sentenza in primo grado, l’indicazione che si stanzieranno le risorse a bilancio per demolire la struttura e che le prime stime dei costi sono già state messe a punto. «Sarebbe urgente - secondo Quadraroli - dividere i due aspetti, quelli del contenitore e del contenuto. Chi conosce l’arte e la capisce sa che la struttura in sé è un segno di architettura vegetale, realizzato secondo gli stili di un progettista che si è già espresso in questo senso e che potrebbe essere rivalutato, nella città di Giuliano Mauri, e in un percorso che da decenni porta avanti Naturarte sul territorio. Come della cattedrale vegetale, rimarranno a dimora le querce che, una volta cresciute, andranno a comporre il segno di quell’opera, e ne preserveranno l’anima, anche in questo caso, nonostante il bar non si sia potuto fare, qualcosa può essere salvato». L’architettura vegetale appunto. «Il degrado ha inciso certo, ma si può intervenire: ho già fatto un sopralluogo di valutazione e si tratterebbe di sostituire alcune travi, pulire l’area nello spirito di arte e natura e magari utilizzare parte delle risorse per valorizzare l’area con nuove piantumazioni intorno - chiude Quadraroli - . Se questa giunta decide di smantellare tutto, smantella di fatto anche l’opera d’arte. E sarebbe un doppio spreco di denaro».