LODI I monumenti restano nel mirino dei vandali: si arrampicano per lasciare un pupazzo sulla testa di Paolo Gorini

Intanto lo sfregio sulla fontana in piazza Broletto è ancora visibile

Lo sguardo corrucciato puntato verso gli ambulatori dove un tempo svolgeva i suoi studi di ricerca anatomica, il cappotto lungo fino agli stinchi, la tasca svuotata all’infuori per far vedere, a chi gli chiedeva dell’elemosina, che di soldi non ne aveva più. Simbologie che appartengono a Paolo Gorini, il “mago pietrificatore di corpi”, la cui figura troneggia sulla piazza Ospitale con tutto il suo carico di storia, riportata nel monumento scolpito in suo onore, che ne ricorda le fattezze.

A corredo della statua, da ieri, si è aggiunto anche un berretto a forma di orso polare. No, non è il manifesto delle velleità artistiche di qualche estroso contemporaneo, né il frutto di un’incursione di attivisti soliti imbrattare monumenti per sensibilizzare sul clima. E neppure si può pensare che qualche folata di vento abbia collocato proprio sulla chioma del Gorini questo strano colbacco che ricorda molto gli usi dei cosacchi dell’Unione Sovietica. Semplicemente qualcuno, probabilmente nottetempo, ha pensato bene di issarsi sulla groppa della statua di Gorini, correndo anche il rischio di danneggiarla o di scivolare, per tenergli la testa al caldo con questo candido berretto di peluche.

Dopo il recente sfregio della vetusta fontana del Broletto, un altro monumento simbolo della città cade preda della balordaggine di ignoti. Lo scempio non è paragonabile alla macchia indelebile lasciata alla base della fontana che sorge a ridosso del municipio, tra l’altro non ancora ripulita, ma è pur sempre sintomo di mancanza di rispetto verso la storia della città. Una storia che racconta di personaggi come Gorini, il cui esempio dovrebbe fungere da insegnamento e non essere occasione di scherno

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