LODI Graffiti in centro, è un’escalation

Cresce il malumore dei proprietari immobiliari a cui spetta il ripristino delle facciate

Via Cavour, piazza Ospitale, via San Francesco, via delle Orfane, via XX Settembre, via Garibaldi, i muri dell’istituto tecnico Agostino Bassi e quelli del Maffeo Vegio, storica sede delle magistrali. Sono solo gli ultimi luoghi della mappa del degrado che è possibile compilare muovendosi tra le vie del centro storico, dove monta l’insofferenza dei proprietari immobiliari e dei negozianti per un fenomeno persistente e che sembra in crescita negli ultimi mesi, quello dei graffiti sui muri degli edifici privati e pubblici.

Un fenomeno illegale che si fatica ad arginare e che forse viene ritenuto “minore” ma crea danni notevoli, non solo dal punto di vista del mero decoro urbano, ma anche - e soprattutto - sotto l’aspetto economico, con danni che vengono stimati in decine di migliaia di euro soprattutto nei casi in cui le facciate sono state restaurate da poco grazie agli incentivi governativi.

«Mi ritrovo con il palazzo deturpato, spese che devo sostenere per ripulire la facciata dagli scarabocchi e per di più con il rischio che dal Comune mi arrivi una ingiunzione a ripristinare il decoro di un luogo di mia proprietà. Insomma, sono vittima e devo pure pagare», questo lo sfogo di un proprietario immobiliare del centro che ha contattato «il Cittadino» per denunciare la situazione.

Non esiste praticamente via del centro storico che si salvi dall’escalation, così come le telecamere posizionate in più punti non sembrano un deterrente valido. Nuove scritte appaiono a ripetizione - con frequenza maggiore dopo il fine settimana - e come già segnalato dal nostro giornale in molti casi gli scarabocchi portano la medesima firma. Scarabocchi appunto: non si tratta di espressioni d’arte, ma di azioni che danneggiano la proprietà privata e in molti casi anche il bene pubblico, come nella zona di Palazzo Broletto e del passaggio coperto che fiancheggia corso Umberto.

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