Lodi, il giallo di piazza Omegna: rinviati a giudizio i due compagni di giocate

OMICIDIO Un 50enne di Crespiatica e suo nipote, fermati dai carabinieri una settimana dopo il delitto, andranno direttamente in corte d’assise

Roberto Zuccotti, 50 anni di Crespiatica, e il suo nipote di Lodi Andrea Gianì, 29 anni, che pure si è sempre detto estraneo ai fatti, in carcere dal 23 febbraio scorso, sono stati mandati a processo per giudizio immediato dalla Procura e dal Gip di Lodi per l’accusa di aver concorso, a vario titolo, a uccidere con oltre 35 coltellate Roberto Bolzoni, il 60enne di San Fereolo trovato dissanguato martedì 18 febbraio nella Volkswagen Golf di famiglia parcheggiata in piazza Omegna. L’assassinio sarebbe avvenuto tra le 21 e le 22 della precedente domenica 16 e l’auto, con Bolzoni esanime al posto di guida, non sarebbe stata poi spostata. Dalle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lodi sono emersi numerosi elementi tecnici che portano a ritenere che entrambi gli indiziati fossero in piazza Omegna nella fascia oraria in cui il 60enne è stato accoltellato, sulle scarpe di entrambi c’erano tracce di sangue compatibile con quello della vittima e nel tardo pomeriggio i tre erano assieme a giocare una schedina alla Snai. Zuccotti e Bolzoni poi si sarebbero anche sntiti telefonicamente attorno alle 20.30. Il 60enne era stato anche derubato e la rapina resta un movente considerato. La prima udienza in corte d’assise a Milano a novembre.

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