LODI Gallera: «Spazzata via ogni forma di sciacallaggio contro la nostra gestione»

L’ex assessore regionale al welfare interviene dopo la decisione del tribunale dei ministri di archiviare la sua posizione, quella di Fontana e altri 11 indagati

Covid, archiviate anche le posizioni di Attilio Fontana, Giulio Gallera e altri 11 indagati. Il tribunale dei ministri ha accolto il parere già formulato dalla procura di Brescia.

Il governatore di Regione Lombardia e l’ex assessore al welfare erano accusati di epidemia e omicidio colposi per la gestione della prima ondata pandemica, in concorso con l’ex premier Giuseppe Conte e l’allora ministro alla Salute Roberto Speranza, a loro volta già archiviati. Resta l’omissione d’atti di ufficio che seguirà il rito ordinario.

«Accolgo con grande emozione e particolare soddisfazione questa notizia che rende giustizia al mio operato e a quello di Regione Lombardia nel corso delle prime, drammatiche fasi dell’emergenza Covid e spazza via ogni forma di sciacallaggio contro la nostra gestione. Rimarrà comunque sempre indelebile in tutti noi - sono le parole di Gallera - la ferita profonda determinata dalla sofferenza e dai decessi causati dalla pandemia».

Gallera, consigliere regionale della Lombardia, commenta così la decisione del collegio per i reati ministeriali del tribunale di Brescia di archiviare le accuse precedentemente formulate nei confronti suoi e degli altri indagati.

«L’analisi meticolosa dei fatti, delle competenze e del contesto internazionale allo scoppio della pandemia – aggiunge Gallera – ben descritta nelle motivazioni che hanno portato alla decisione del tribunale, sottolinea in modo inconfutabile che la narrazione a cui per mesi siamo stati sottoposti, in base alla quale Regione Lombardia veniva accusata delle colpe più gravi, in realtà è un falso storico. Una narrazione definita dallo stesso collegio una “congettura priva di basi scientifiche”. Noi abbiamo agito sempre per salvare quante più vite umane possibili, nel pieno rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle competenze, ben distinte fra Stato e Regioni, fra le indicazioni di indirizzo politico e le attività amministrative».

«Una decisione – prosegue Gallera – che rende giustizia a chi, in quel momento, doveva assumere le decisioni necessarie in modo tempestivo e coraggioso, anche con misure molto rigide che andavano a limitare la libertà dei cittadini».

«A seguito dell’avvio di questa indagine ho trascorso mesi psicologicamente complessi – conclude Gallera – ed oggi, leggendo le pagine della relazione del collegio per i reati ministeriali del tribunale di Brescia che riabilita totalmente il nostro operato, esprimo un pensiero particolare e un ringraziamento particolare alla mia famiglia, che sempre mi è stata vicina, a chi insieme a me ha condiviso i momenti più delicati dalla plancia di comando dell’unità di crisi, al mio avvocato Guido Camera con il quale abbiamo prodotto le deduzioni e le ricostruzioni giuridiche necessarie a ristabilire la verità».

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