LODI Fondazione comunitaria: «In prima linea contro questa epidemia»
Il rapporto 2019 presentato online grazie al «Cittadino» e alla società N3 di Codogno
Un modo nuovo per essere ancora vicini alla gente e promuovere la partecipazione anche in tempi di distanziamento. Il Rapporto annuale della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi è stato presentato per la prima volta in streaming grazie alla collaborazione con il “Cittadino”. L’incontro, moderato dal direttore Lorenzo Rinaldi e in scena venerdì nella sala riunioni del nostro giornale con la gestione tecnica della società N3 di Codogno, è andato in onda sul sito del quotidiano e contemporaneamente sulla pagina Facebook della Fondazione. «La vicinanza con il territorio è sempre il filo conduttore della Fondazione – illustra in apertura il vicepresidente Vincenzo Mamoli, intervenuto per l’assenza del presidente Mauro Parazzi, bloccato per motivi di salute –. La presentazione del Rapporto annuale rappresenta un momento di condivisione, non abbiamo voluto rinunciare proponendo una formula diversa che potrebbe essere adottata anche in futuro. Vogliamo raggiungere i nostri interlocutori, le realtà del terzo settore, i volontari, i cittadini, le istituzioni». Nel corso della serata sono stati illustrati gli ottimi risultati raggiunti nel 2019: 102 progetti sostenuti nel territorio, 84 enti beneficiari per un importo totale erogato pari a 1.093.915,78 euro nel campo dell’assistenza sociale e socio-sanitaria, delle attività culturali di particolare interesse sociale e della tutela e valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico. Impossibile però non menzionare le attività svolte nel 2020, periodo in cui la Fondazione è stata chiamata a mettere al servizio della comunità nuove risorse e competenze per fronteggiare l’emergenza sanitaria e le conseguenti crisi sociali ed economiche. A metà marzo la Fondazione ha attuato il Fondo emergenza coronavirus per aiutare le realtà del volontariato e del terzo settore ad affrontare le necessità dettate dall’epidemia. «Concentrarsi soltanto sul Rapporto del 2019 significherebbe non guardare in faccia la realtà che stiamo vivendo – continua Mamoli -. La pandemia ha stravolto la nostra vita: quando è scattata l’emergenza nazionale, partita tra l’altro nel nostro territorio, siamo rimasti in prima linea per rispondere ai bisogni della popolazione. Finora sono stati sostenuti 72 progetti per un contributo complessivo di oltre 600mila euro». Alla raccolta fondi hanno partecipato 168 donatori, ai quali si sono aggiunte le risorse della Fondazione Comunitaria e della Fondazione Cariplo per l’acquisto, tra le varie voci, di dispositivi di protezione individuale, attrezzature per ossigenoterapia e apparecchiature mediche per residenze socioassistenziali e di computer e tablet destinati a soggetti svantaggiati. «Questi mesi drammatici ci consegnano un’eredità importante – prosegue Mamoli -: impegnarci a costruire una visione strategica della filantropia, ad avere uno sguardo di lungo respiro. Abbiamo già fatto alcuni passi avanti. È nato progetto interessante che coinvolge Rsa e Rsd del territorio per contribuire al potenziamento della strumentazione per diagnosticare le patologie respiratorie. È stato avviato inoltre un progetto molto importante contro la dispersione scolastica. Infine stiamo iniziando a dialogare con il mondo delle imprese per comprendere meglio obiettivi e bisogni». Nel corso della serata sono stati proposte anche diverse video-interviste a persone che hanno beneficiato dei fondi messi a disposizione e ai responsabili di aziende e società che hanno dato il loro contributo: «Sono la testimonianza - chiude Mamoli – di quanto sia cresciuta nel territorio la cultura del dono».n
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