«Carenze negli allestimenti e costi d’ingresso troppo alti». A distanza di qualche settimana da “Wine and food in Lodi”, serpeggia il malcontento di diversi operatori. La manifestazione era dedicata ai prodotti tipici, nell’ambito della rassegna promossa dal Comune “L’Autunno è di Lodi”. La kermesse si è tenuta dal 29 ottobre al 1 novembre, all’interno del polo fieristico di San Grato. A organizzarla la delegazione locale dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vini, guidata da Marcello Biffi.
Nei giorni di apertura degli stand, con la possibilità offerta al pubblico di assaggiare circa 500 tra le migliori etichette vinicole dell’Italia e della Francia, non sono mancati i visitatori al centro polivalente. Per tanti operatori però l’evento ha decisamente deluso. Il titolare dell’enoteca di corso Vittorio Emanuele a Lodi, Nicki De Toma, ha denunciato la mancanza di un’adeguata pubblicità della fiera e una segnaletica stradale non in linea con le necessità. «A ciò vanno aggiunti i problemi nell’allestimento degli stand - prosegue De Toma - tanto che alcune ditte, arrivate in mattinata a San Grato, hanno deciso di abbandonare l’iniziativa». Posizione analoga è stata espressa dall’azienda agricola Le Rive, che gestisce il punto vendita in via Cadamosto: «L’organizzazione non ha funzionato al meglio. Tanto che noi siamo riusciti ad ultimare il nostro stand con un ritardo di quasi un giorno - afferma la titolare Giovanna Bontorin - e poi come mai mancavano la maggior parte delle aziende del Lodigiano, che aderiscono al consorzio Lodigiano Terra buona?».
Al centro delle polemiche anche i costi dell’ingresso. Il prezzo è stato fissato a 10 euro, comprensivo di kit di degustazione e con assaggi gratis a volontà. Il tutto è stato condito da seminari di approfondimento, per neofiti ed esperti, con la possibilità di acquistare i prodotti. A sottolineare come l’accesso fosse troppo oneroso è stato Alberto Pacchioni, responsabile del negozio Il Raviolo d’Oro di corso Adda. Un mix di problemi che - stando al parere di molti operatori del settore - può aver quindi contribuito a non far decollare l’evento. «Ci si aspettava tra i 5mila e i 6mila ingressi. Ce ne sono stati invece circa la metà», sostengono alcune delle ditte che hanno partecipato.
Eppure grande è stato l’impegno degli organizzatori: quasi 10mila volantini e diverse inserzioni pubblicitarie. «L’evento è stato promosso dall’Onav che è un’organizzazione privata ed eravamo alla prima edizione - spiega l’organizzatore Marcello Biffi, dell’Organizzazione nazionale assaggiatori di vini -. Il costo dell’ingresso è servito per filtrare gli ingressi, favorendo la sicurezza e per ammortizzare le spese necessarie al fine di mettere in piedi la mostra mercato dedicata alle eccellenze eno-gastronomiche. Per quanto riguarda invece la mancanza d’indicazioni stradali, non è questione che dipende da Onav».
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