LODI Ecografi e sonde all’ospedale Maggiore: ieri la donazione dell’Aira

Consentiranno di fare biopsie ai polmoni, iniettare le terapie del dolore e trattare i pazienti direttamente al letto, grazie al team Met,le squadre d’emergenza

Tre ecografi e sette sonde di ultima generazione per diagnosi e cure sempre più all’avanguardia, all’ospedale di Lodi. L’associazione Aira ReumAmici guidata dal presidente Stefano Spelta ha donato le apparecchiature ai reparti di rianimazione e terapia del dolore, alla pneumologia e al pronto soccorso.

Serviranno per addormentare e trattare i pazienti senza andare in sala operatoria, fare biopsie mirate ai polmoni, curare direttamente al letto del malato durante la notte con le squadre d’emergenza.

La cerimonia è avvenuta ieri, al terzo piano, nelle stanze della lung unit, alla presenza dell’esponente dell’associazione Aira Pia Zirpolo, ex infermiera dell’ospedale di Lodi, del direttore generale dell’Asst Salvatore Gioia, dei primari Gianluca Russo, Giuseppe Cipolla e Stefano Paglia, del nefrologo Marco Farina direttore dell’ufficio diocesano di pastorale per la salute e presente in rappresentanza del vescovo Maurizio, ma anche del direttore del «Cittadino» Lorenzo Rinaldi, dell’assessore regionale Pietro Foroni, della consigliera comunale Eleonora Ferri e del sindaco di Lodi Andrea Furegato.

In pneumologia, come ha spiegato il dottor Cipolla, grazie all’ecografo e alle sonde, «si possono effettuare biopsie e diagnosi mirate alle lesioni polmonari nei pazienti che poi vengono presi in carico a 360 gradi dall’unità di lung unit». In rianimazione, invece, ha spiegato il dottor Russo, l’ecografo viene utilizzato «per le anestesie, incanulare le vene, per la terapia del dolore e grazie all’apparecchiatura alcune procedure prima effettuate in sala operatoria si possono effettuare in ambulatorio». Ha stupito i presenti, infine, l’ecografo donato al pronto soccorso.

Il primario dottor Paglia ha mostrato la sua apparecchiatura, un tablet collegato a una sonda di ultima generazione che consente al team Met (la squadra che di notte corre nei reparti al letto del malato quando c’è unì’emergenza) di fare la differenza nelle diagnosi. «La useremo per centinaia di pazienti - ha spiegato il medico -. L’ospedale di Lodi è fra quelli con il più alto numero di ecografi in Lombardia». Il sindaco Furegato ha ringraziato per queste donazioni l’associazione vicina ai lodigiani. e ha sottolineato il valore solidale dell’iniziativa «Ai tre stimatissimi medici dell’ospedale e anche agli altri - ha detto Furegato - va la gratitudine dell’amministrazione comunale».

Anche l’assessore Foroni ha messo in luce, ringraziando, la caratteristica «solidale dei lodigiani, espressa nelle case di riposo e negli ospedali». Il direttore generale Gioia ha fatto notare come il tablet-ecografo sia fondamentale anche nella logica «di assistenza dei pazienti al domicilio, una modalità verso la quale si sta avviando la sanità lodigiana che lascerà ai pronto soccorso i casi di vera emergenza». Parole di ringraziamento sono arrivate anche dal sacerdote don Massari, che ha benedetto i presenti, invitandoli a recitare la preghiera del Padre nostro, dal direttore del «Cittadino» e dal dottor Farina che ha portato i ringraziamenti del vescovo, ma soprattutto dall’esponente dell’associazione Pia Zirpolo: «Ringrazio il presidente Spelta e tutto il direttivo dell’associazione - ha detto prima di leggere la lettera di saluto e di vicinanza del vescovo Maurizio -. Questa donazione è nata così per caso parlando in modo informale con i tre medici dell’ospedale. Vi ringrazio tutti».

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