Lodi, due chiese nel mirino dei ladri

Hanno tralasciato la cassetta delle offerte e si sono concentrati sulla pisside con le ostie consacrate e sullo stemma che raffigurava la mitria con il pastorale e la croce. Un doppio furto sacrilego, ieri, primo giorno d’estate, ha coinvolto la chiesetta settecentesca di Sant’Antonio, in via Fissiraga, e la cripta del duomo.

Non si esclude che, soprattutto nel primo caso, gli autori siano dei ladri con il vizio del rito satanico. A meno che non fossero caduti in inganno, ritenendo preziosi gli oggetti rubati. È difficile dirlo per ora, anche se le messe nere pare siano solitamente celebrate proprio in occasioni particolari come i solstizi d’estate e d’inverno.

Ad accorgersi del furto, nel primo caso, è stata la custode, poco prima della chiusura, che avviene alle 17. L’apertura del tempietto di proprietà dell’Azienda ospedaliera, ieri, è stata, come ogni giorno, alle 9. Mezz’ora dopo era tutto tranquillo, ma nelle ore successive, approfittando della scarsa frequentazione della chiesa, i ladri hanno portato a termine il loro obiettivo.

«La cassetta delle offerte e quella delle candele - spiega il responsabile dell’ufficio tecnico Maurizio Bracchi - non è stata neanche considerata. I ladri, oltre a sottrarre due candelabri in peltro, di scarso valore, si sono concentrati proprio sulla pisside. Hanno dovuto lavorare non poco per scardinare con un cacciavite il tabernacolo e sottrarre la pisside con le ostie consacrate. L’ipotesi degli inquirenti è che il furto sia mirato e che i ladri siano interessati, direttamente o indirettamente, a riutilizzare gli oggetti per eventuali riti satanici. La pisside era in acciaio placcato: non aveva nessun valore. Scardinare il tabernacolo è stato un lavoro impegnativo. Era già successo un paio di anni fa. Allora erano spariti nel nulla degli ex voto di scarso valore. Ma si era trattato di un furto veloce, durante il quale i ladri avevano rubato, d’istinto, quanto gli era capitato sotto tiro. Pare che in quest’ultimo caso, invece, l’obiettivo fosse preciso». Ieri ad indagare, sul posto, è intervenuta la polizia scientifica, mentre a sostegno delle indagini potrebbero esserci delle videoregistrazioni.

Anche il furto nella cripta del duomo, dove i ladri si erano già introdotti poco più di un mese fa rubando due calici, è avvenuto in pieno giorno. «Ce ne siamo accorti intorno alle 15.30 - spiega il parroco don Franco Badaracco -. I ladri hanno portato via due candelieri dall’altare di San Bassiano, e poi dallo stesso altare un oggetto dal forte valore simbolico, molto appariscente: una lamina che raffigurava la mitria con il pastorale e la croce incrociati. Era argentata, ma di poco valore, avvitata alla mensa liturgica». Insieme a questo stemma, sono svaniti nel nulla, anche degli ex voto a forma di cuore, affissi presso la statua di Sant’Antonio. Ad accorgersi è stato il sacrestano, ma don Badaracco esclude che, nel caso del Duomo, sullo sfondo ci sia la spiritualità satanica. «Probabilmente - commenta - pensavano semplicemente si trattasse di oggetti preziosi».

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