«Lodi dormitorio, il centro muore»

«Lodi è una città dormitorio. Per rilanciare il centro occorre aprire piazza Vittoria alle auto». La proposta è sempre la stessa. Un’idea ripetuta per anni. E questa volta ripresa da Confcommercio. L’associazione di categoria, che rappresenta gli esercenti di Lodi, ha ieri inviato una lettera aperta al sindaco. Nel testo lancia un attacco frontale alla giunta Guerini. Dopo essere stata per anni collaborativa con l’amministrazione di centrosinistra, questa volta ha usato toni molto duri.

La contestazione è legata alla scarsa attrattività del centro storico, con il capoluogo che perderebbe punti agli occhi di possibili investitori e consumatori. Ed ecco che di fronte a questa caduta libera, il progetto è quello di consentire ai veicoli di parcheggiare all’ombra della cattedrale. Il posteggio dei mezzi all’interno del quadrilatero del duomo è stato permesso fino agli anni Ottanta. Poi sotto la giunta Cancellato è stato deciso di limitare l’ingresso e la sosta. Attualmente la parte centrale della piazza è isola pedonale (non può passare nessuna auto), mentre sul perimetro possono transitare sia i mezzi del trasporto pubblico, i veicoli di residenti e le macchine con particolare contrassegno.

Il documento dell’Unione del commercio, del turismo e dei servizi della provincia di Lodi, è stato firmato dal commissario lodigiano dell’associazione, Carlo Alberto Panigo. A scatenare la presa di posizione, la recente nomina nella giunta del Broletto del nuovo assessore alle attività produttive, Vittorio Codeluppi, già esponente dell’associazione di categoria dei commercianti Asvicom. Una scelta che ha scatenato le ire di Confcommercio, sfociate ieri in un secco comunicato. «Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, proponendo e realizzando il distretto del commercio, che ha permesso ai negozianti di avere importanti fondi - dice Panigo -. E tu caro sindaco, cosa hai intenzioni di fare? Pensi sia sufficiente cavarsela con la stanca liturgia degli stati generali della città?». A stretto giro è subito arrivata la replica del sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini. «Questa è una “sparata” senza senso, che già nel 2010 in campagna elettorale era stata oggetto di discussione, con esiti evidenti - afferma il primo cittadino - . La zona a traffico limitato è lo strumento per avere un centro storico in cui le famiglie possano passeggiare in pace, le persone incontrarsi, e credo che questo sia utile anche per valorizzare e far apprezzare l’offerta commerciale e il lavoro degli operatori del settore, che contribuiscono a creare occupazione e sono una parte importante del sistema economico della città». E poi i vertici del Comune sottolineano: «Il commissario dell’Unione del commercio, Panigo, e il segretario Milani non sono lodigiani ed è comprensibile che non conoscano la realtà locale, altrimenti saprebbero che i lodigiani, in stragrande maggioranza, non vogliono la riapertura alle auto di piazza della Vittoria e l’hanno ripetutamente e chiaramente dimostrato. La proposta della Confcommercio rappresenta comunque una novità per la stessa associazione, che mai in questi anni di confronto ne aveva fatto cenno ed anzi si era pronunciata in modo positivo sulla prospettiva di un centro storico allargato».

Sulla proposta di aprire la piazza Vittoria alle auto sono tante le perplessità. Persino l’altra associazione di commercianti che opera su Lodi, Asvicom, ha preso le distanze. «Aprire la piazza alle auto? Non è la nostra priorità - dice Arnaldo De Franceschi -. Il nostro programma è molto più ampio». Dubbi anche dal mondo produttivo. «Non credo sia la soluzione di tutti i mali. Semmai occorre ragionare su iniziative per dare nuovo lustro al centro storico», rimarca Mauro Sangalli dell’Unione artigiani. E Vittorio Boselli di Confartigianato: «Riteniamo che la misura meriti rispetto e pensiamo debba essere approfondita nel tavolo per l’economia, inoltre per vivacizzare il centro storico tanto è stato fatto con iniziative dalle associazioni di categoria». Infine levata di scudi dall’associazione Ciclodi-Fiab, che da anni chiede al contrario l’allargamento della Ztl. E dalla politica sono tante le contrarietà emerse. «La piazza di Lodi non è il box della città, ma il salotto buono. È una piazza storica che rappresenta tutti», dice Gianmaria Mondani del Pd. Per Lorenzo Maggi del Pdl posizione analoga: «Le auto di fronte alla cattedrale sarebbe un ritorno al passato. Non risolverebbero i problemi». E Alberto Segalini della Lega si dice pronto a discutere, «ma qui il tema politico è la rappresentanza del nuovo assessore Codeluppi».

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