LODI Disabilità tra barriere architettoniche e diritti violati: «Serve rispetto» VIDEO

Appello del medico Leocata, Unione ciechi in campo in occasione della settimana del glaucoma indetta dallo Iapb

Si è appena conclusa la settimana del glaucoma istituita dallo Iapb, l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. L’Unione ciechi di Lodi ha aderito con varie iniziative.

LODI "Rispettate i diritti delle persone con disabilità". Video di Cristina Vercellone

«Nei giorni scorsi - spiega il presidente dell’Unione ciechi provinciale Ennio Ladini - abbiamo incontrato l’Unitre. In estate, invece, organizziamo “L’Unione ciechi non va in vacanza”. L’anno scorso l’abbiamo organizzata per i ragazzi a San Bernardo e al centro estivo Caccialanza. I giovani sono sempre molto interessati, ci chiedono cose anche molto semplici sulla vita quotidiana di un cieco, come facciamo a mangiare, per esempio, o a tagliarci la barba. Facciamo conoscere anche il metodo braille. Il secondo giovedì di ottobre, invece, facciamo dei banchetti in piazza Broletto, a Lodi e, se riusciamo, anche nelle altre città, distribuiamo il materiale informativo sulle malattie dell’occhio e sul glaucoma».

L’Unione ciechi è sempre impegnata, sia a livello regionale che locale per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

« A Lodi - spiega Ladini - c’è il problema delle rotonde che hanno messo al posto dei semafori sonoro. Alle rotonde poi le auto sono portate ad accelerare.Si è parlato in un incontro che abbiamo fatto anche con le altre associazioni di rimettere un semaforo a chiamata con il sonoro, proprio in prossimità delle rotonde. A Codogno si parla di un semaforo sonoro vicino ala stazione. A Lodi si stanno facendo le consulte, io partecipo a tutte e 5, si affrontano i vari temi. È una novità, un modo nuovo di vivere la città».

«La problematica che si affronta in occasione della settimana mondiale del glaucoma è molto complessa - aggiunge il medico del lavoro Giuseppe Leocata che è sempre al fianco dell’Unione ciechi -; il glaucoma è una patologia dell’apparato visivo, ma quello che ho richiamato all’Unitre davanti a 60 persone, la settimana scorsa, è che, il problema del glaucoma non deve essere messo al centro, come spesso accade anche per le altre tematiche, una settimana l’anno e poi ci dimentichiamo di questa cosa. I ciechi esistono sempre: le tematiche vanno affrontate concretamente, non a parole»:

«Il glaucoma è una patologia dell’apparato visivo: tante volte pensare alla prevenzione diventa complesso. Quello che bisogna fare è una diagnosi precoce della patologia, indagare su questa e altre patologie visive, farsi seguire da piccoli, anche in assenza di sintomi perché è una malattia subdola. Oggi si riesce a contenere il fenomeno, facendo una diagnosi precoce».

«Aumentate il personale in ambito pubblico»

«Ci vuole però - precisa il professionista - un servizio sanitario pubblico che funzioni. Non possiamo sentire dire quello che abbiamo sentito dire dal direttore generale dell’Asst (nella precedente amministrazione ospedaliera) “che non si possono fare i concorsi all’infinito”. Bisogna analizzare le patologie, il servizio pubblico dovrebbe far sì che il personale sia sufficiente numericamente e che l’ente pubblico sia accattivante perché i medici partecipino ai concorsi. Non si può aspettare tanto per fare un esame».

Nessuno aiuta i non vedenti a orientarsi nelle norme

«Importante è anche il discorso socio sanitario - ribadisce il medico -, per accedere alle varie misure. Ci vuole un supporto anche dei patronati che aiutino i ciechi a districarsi. Non c’è nessuno che aiuti queste persone ad accedere a questi benefici che sono un diritto della persone con disabilità».

«Le associazioni non abbiano paura a collaborare»

«Le associazioni devono mettersi insieme. Il Comune non è il referente, per la disabilità, il referente è l’ambito territoriale, la provincia. Bisogna mettersi insieme. Se si convocano degli incontri con le associazioni non si può fare un incontro e poi lasciare per aria la tematica, le associazioni hanno bisogno di risposte. Dobbiamo agire in una logica comunitaria nella società».

Inserimento lavorativo «serve più personale e preparato»

«Lodi, città capoluogo, deve spingere sull’ambito territoriale per affrontare queste tematiche.

«Sul fronte del lavoro, mi risulta che a Lodi sia stata costituita l’Agenzia speciale per l’orientamento al lavoro - aggiunge il medico -. Bisogna che si incominci a pensare a queste tematiche con personale preparato ad hoc. Serve personale tecnico e con spirito comunitario che sia in grado di lavorare fattivamente e non solo con le parole».

«I ciechi ci vedono benissimo»

«Bisogna vedere se la città dal punto di vista urbanistico è fruibile. Bisogna fare rete - aggiunge il dottor Leocata -, anche quello che emerge dalle consulte a Lodi, va messo in rete. Bisogna fare delle conclusioni globali. Deve esserci un seguito concreto. Non può esserci solo l’assessore Caserini che si occupa di mobilità, a farsi carico di queste cose. Bisogna fare rete. Pubblicai una lettera sul «Cittadino” ai tempi dell’amministrazione Guerini, intitolata, “l’amministrazione non ci vede, i ciechi ci vedono benissimo”. A cambiare deve essere la mentalità collettiva, la cultura».

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