Lodi, i disabili piangono il loro “angelo”

«Non si poteva non volerle bene». Amore e ri spetto, è questo che Emanuela Cremaschini in Zanelli lascia dietro di sè. E soprattutto alla Fondazione Danelli, dove ha trascorso tantissimo tempo, come volontaria e come mamma di Alessandro, uno degli ospiti della struttura. Emanuela, però, lascia anche altre due figli, Mariachiara e Francesco, oltre al marito Claudio. Si è spenta nella giornata di ieri, a causa di un male incurabile che non le ha dato scampo, e che nel giro di soli tre mesi se l’è portata via. In tutto questo tempo, però, e soprattutto nei momenti più difficili, è riuscita ad affrontare la malattia con il sorriso sulle labbra.

Lo stesso sorriso con cui si confrontava con gli altri.

Alla Fondazione Danelli e al Paguro la sua presenza era preziosa: «Era la nostra santa», dicono, ancora attoniti e in preda alla tristezza. «All’inizio, quando Alessandro era piccolo, veniva qui con il figlio e il marito e portava il gelato per tutti. Salutava gli altri ospiti e aveva un pensiero gentile per ciascuno di loro. Era una persona molto forte e molto dolce allo stesso tempo». Educata e senza pretese, non aveva mai chiesto nulla nemmeno ai servizi sociali, se non il minimo indispensabile. E così anche le assistenti si erano affezionate a lei, al suo modo di fare garbato.

I funerali si terranno questa mattina alle 9, presso la chiesa del Sacro Cuore di Robadello, il corteo partirà dall’abitazione di viale Pavia 18.

È stato il marito Claudio ieri a consolare le persone più affrante dalla morte di Emanuela: «Guardiamo al domani», così ha tentato di alleviare il loro dolore.

Amici e operatori della Fondazione Danelli ieri hanno deciso di salutare Emanuela così, con un pensiero che trasuda stima e affetto: «Poco prima dell’alba di questo crudele venerdì di maggio (ieri per chi legge, ndr) Emanuela Cremaschini in Zanelli, dopo un’atroce, veloce e devastante malattia, ha lasciato la terra. In silenzio e senza disturbare, dolce e gentile come è vissuta. Era la giovane mamma di Alessandro - un ragazzo che frequenta il Centro diurno disabili Danelli day- e di Francesco e Chiara, due bambini allegri e innamorati della vita.

Emanuela è stata un’amica attenta e presente della Fondazione fin dall’apertura della Residenza. Ha sempre avuto parole di conforto per tutti gli ospiti e sorrisi sinceri che riempivano il cuore e le stanze. È stata per tutti coloro che l’hanno conosciuta un esempio di altruismo e di bontà infinita.

L’amore per Alessandro e per tutta la famiglia, la gioia e la forza nell’affrontare ogni giornata nonostante le fatiche, la limpidezza di pensiero sono state realtà luminose della sua vita che continueranno ad abbagliare i nostri pensieri e i nostri giorni. La sua prematura scomparsa, seppur annunciata, ha lasciato attoniti e senza fiato gli ospiti, gli operatori, la direzione e i volontari della Fondazione Danelli. Ci ha lasciato una santa. Addio Emanuela, ti sia lieve la terra».

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