Lodi e Crema sono più vicine, affidati i primi incarichi tecnici per la realizzazione della pista ciclabile di collegamento

La Provincia si occuperà di realizzare il tratto fra il capoluogo e Crespiatica, il cantiere entro la fine dell’anno

Un passo in avanti sull’asse Lodi-Crema, ed è un passo concreto: dalla prossima estate si andrà in bici verso Crema in sicurezza. Con delibera del presidente della Provincia Fabrizio Santantonio è stato approvato il progetto e sono stati già affidati i primi incarichi tecnici per la realizzazione della ciclabile Lodi-Crema nel tratto lodigiano, tra la città di Lodi e Crespiatica, fino al confine con la provincia di Cremona. Per la ciclabile di collegamento tra le due città, poco più di un anno fa era stato siglato un apposito protocollo d’intesa tra le due province.

Gli espropri sono già in corso e l’obiettivo è quello di arrivare alla progettazione esecutiva, alla gara e all’avvio del cantiere entro la fine dell’anno. La durata dei lavori è stimata in circa 4 mesi, il valore economico dell’operazione è complessivamente di 1,5 milioni di euro e prevede la costruzione in fregio alla strada provinciale 235 (compreso il superamento del canale Tormo) di una pista ciclabile in grado di garantire il percorso in sicurezza ai ciclisti. La nuova pista si svilupperà su territori di Lodi, Corte Palasio, Dovera e Crespiatica, e si raccorderà con i brevi tratti di ciclabile esistenti a Cadilana (Corte Palasio) e Crespiatica, realizzati in passato dalle amministrazioni comunali. L’opera si svilupperà su area già adibita a banchina stradale e dunque con un basso consumo di suolo e senza modifiche significative dei coni visuali della campagna. Avrà una larghezza di 2,50 metri e sarà preceduta da attività di sbancamento e rimozione di alberature e cespugli interferenti con il percorso. La pista sarà delimitata da una barriera metallica di sicurezza in acciaio, per tre chilometri, con una staccionata in corten nei tratti paralleli a fossi e rogge.

La strada provinciale oggi ha una larghezza di 7 metri ed è tra le più trafficate del Lodigiano, con un’elevata percentuale anche di mezzi pesanti. I ciclisti non hanno un percorso dedicato né protetto, e devono convivere con banchine laterali in terra battuta, fossati senza protezione, discontinuità nei tratti di marciapiede lato strada, peraltro sconnessi e solo parzialmente presenti, scarsa manutenzione del verde. La priorità è mettere in sicurezza i ciclisti, ma da palazzo San Cristoforo sottolineano anche come «l’intervento contribuirà a incentivare la mobilità sostenibile, tutelare il patrimonio naturale e ambientale e valorizzare le attività turistiche e ricreative».

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