LODI Con il caldo è allarme tuffi proibiti in Adda

Il Comune corre ai ripari e richiama il divieto di balneazione

L’allarme è scattato dalla riva opposta, dalla Canottieri in particolare. Dove c’è chi ha notato qualcosa di anomalo: le acqua in movimento nei pressi della zona imbarcadero, le teste tra i flutti, lì dove non avrebbero dovuto essere, stanti i divieti perenni ai tuffi. Ancora ragazzi in Adda, questa volta richiamati all’ordine dalla polizia locale di Lodi intervenuta in modo tempestivo, riuscendo a rintracciare i giovani e invitandoli a lasciare subito le acque, in cui vige il divieto di balneazione. Con le temperature già estive, arrivano già i primi, e rischiosi, tuffi in Adda. Il primo episodio risale al pomeriggio di martedì, quando gli agenti del comando di polizia locale sono stati avvisati della presenza di un gruppo di giovani nel fiume all’altezza del pontile dell’imbarcadero - peraltro quindi in un punto dove può non essere agile la risalita - e si sono recati subito sul posto per evitare che corressero pericoli, oltre che far rispettare l’ordinanza di divieto di balneazione che è in vigore dal 13 giugno 2004. Il documento fissa un divieto assoluto sui bagni in Adda, fiume che è anche escluso dall’elenco dei fiumi balneabili comunicato da Regione Lombardia alle amministrazioni comunali. Ieri sul divieto è intervenuto il sindaco di Lodi Sara Casanova, che ha lanciato un appello alla prudenza rivolto a tutti i cittadini, ricordando quanto già avvenuto nei giorni scorsi. «In questi primi giorni di bel tempo e caldo, voglio richiamare la massima attenzione sul divieto di balneazione in Adda - ha sottolineato il sindaco Casanova - : l’intervento della polizia locale martedì ha scongiurato il peggio, ma il rischio di incidenti purtroppo è altissimo per la profondità irregolare del fondo e le turbolenze, tanto che ogni anno si verificano tragici episodi di annegamento. Al di là delle attività di controllo che garantiremo con la nostra Polizia Locale, faccio appello alla responsabilità di tutti perché il provvedimento venga rispettato, anche per una questione di salute pubblica in questa fase in cui la pandemia non è ancora debellata». L’invito del primo cittadino è anche a segnalare eventuali trasgressioni, così che le forze dell’ordine possano svolgere il loro lavoro. Perché «trascorrere qualche ora di svago lungo i gerali è un piacevole svago offerto dal nostro fiume, ma la cautela non deve mai venire meno».

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