LODI Colpo di spugna sul regolamento per le sale slot

Abrogate le regole sui criteri di insediamento: esplode la polemica in consiglio

Non una modifica, bensì l’abrogazione del regolamento comunale che fissava criteri all’insediamento di nuovi apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro e sistemi di gioco videolottery terminals. Già contestato da un imprenditore lodigiano - che non poteva riaprire le sale scommesse per eventi sportivi - , finito al centro di due interrogazioni di Simone Piacentini (Pd), il regolamento era stato adottato nel 2015. «Con questa azione rispettiamo un impegno preso - ha detto l’assessore alle attività produttive Lorenzo Maggi, che ha ricordato come fosse già nel 2014 contrario al regolamento - e risolviamo un problema creato, come spesso accade quando il Comune aggiunge ulteriori vincoli rispetto alle normative nazionali e regionali presenti». Maggi ha rimarcato che il provvedimento va in direzione di una semplificazione della materia, «evitando l’esplodere di ricorsi per l’ente», ma anche che «vanno distinti gioco d’azzardo e ludopatia», perché non esiste un automatismo che li lega. Una scelta che ha generato un ampio dibattito in aula, in primis sui tempi. «Arrivate in zona Cesarini: la problematica andava affrontata molto tempo fa» ha detto Francesco Milanesi (Lodi Civica). Si è detto «amareggiato» per il «colpo di spugna totale sul provvedimento» Simone Piacentini (Pd), perché «nel 2015, quando peraltro la giurisprudenza era molto diversa, si è fatto l’errore di equiparare le sale scommesse, ma il regolamento prevedeva molto altro: se già nel 2015 non lo riteneva utile o vessatorio nei confronti delle imprese perché non ha agito prima?». Contrari Gianluca Scotti (Lodi al centro) - «si dà un segnale inopportuno di lasciare passare nei confronti di queste attività» - e Stefano Caserini (110&Lodi) - «si manda un segnale di sottostimare il problema della ludopatia» - il capitolo è diventato però materia di bordate politiche. «Prendo atto che è uno dei tanti temi divisivi per la vostra coalizione» ha sottolineato Maggi. «Pensare che i consiglieri debbano per forza essere coesi e chiusi in una posizione determinata - ha detto Piacentini - svilisce il ruolo del consigliere comunale». Cinque i contrari delle opposizioni, astenuto Piacentini, l’abrogazione è passata a maggioranza.

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