
Lodi, chiude un intero ramo dell’Adm
Addio al settore della logistica nell’azienda di San Grato che si occupa di refrigerazione. Resta attivo, invece, il ramo commerciale con 45 impiegati
Un altro pezzo dell’Adm se ne va. L’azienda di San Grato, che si occupa della refrigerazione commerciale e dell’arredamento per supermercati e negozi, ha chiesto la mobilità per altri 17 lavoratori. L’intero ramo della logistica chiude i battenti. A restare in piedi è il solo settore commerciale con circa 45 impiegati. «Abbiamo incontrato l’azienda nei giorni scorsi - spiega per la Cisl Sonia Curti -, venerdì abbiamo l’assemblea con i lavoratori. Hanno avviato la procedura di mobilità per 17 persone.
All’inizio erano 120 lavoratori, adesso sono sotto i 50. A restare in piedi è il ramo commerciale con gli impiegati, di operativo non c’è più nulla. I costi del lavoro sono sempre più alti, il titolare non ce la fa e per salvare il salvabile ha proposto questa ulteriore chiusura. In pratica i 50 addetti faranno solo i progetti, la mano d’opera e la manutenzione degli impianti di refrigerazione saltano. L’accordo non è ancora stato firmato, ma non ci sono molti margini».
Sul piatto la ditta di San Grato ha messo incentivi che vanno dai 4mila gli 8mila euro. «Persone vicino alla pensione non ci sono più, erano stati i primi ad uscire nelle trattative precedenti. I lavoratori sono tutti al di sotto dei 50 anni».
Venerdì Curti dovrà affrontare i 17 operai coinvolti nella procedura di mobilità.
«Non so cosa aspettarmi da loro - commenta la segretaria della Cisl -, ma non c’è molto da fare. Non ci sono margini per un braccio di ferro. Di fronte a un’azienda che chiude non abbiamo chance. Anche scioperando non puoi evitare la chiusura della fabbrica. È l’azienda che apre la mobilità, il sindacato la riceve. Si possono promuovere ammortizzatori sociali, ma se la decisione è di chiudere dei reparti, la fabbrica di sicuro non li accetta».
La crisi della fabbrica è partita intorno allo scorso settembre e in tre tranche sono andati in fumo circa 70 posti di lavoro. Il titolare Pierangelo Parmigiani che nel 2007 aveva festeggiato il 30ennale di un’attività, partita con 5 soci e un paio di impiegate, nel 1977, contattato ieri non è riuscito a rispondere, perché «in riunione». Allora Adm, con i suoi 120 lavoratori, era considerata un colosso dell’imprenditoria locale, capace di fatturare per 20 milioni di euro e di servire lungo tutta l’Italia le più grandi catene di supermercati sul territorio nazionale, per 580 punti vendita complessivi. Oggi il lavoro si è ridotto e l’azienda non regge più. Qualcuno, in questi mesi, ha scelto di lavorare come artigiano esterno, altri hanno preso una buonuscita di 8mila e 6mila euro, a seconda dell’anzianità. Ora le nubi sono tornate in via Landriani, scure e dense.
Cristina Vercellone
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