Lodi: chiesti 16 anni di carcere per l’omicidio del commercialista Novati

Per la Procura l’agricoltore è l’unico colpevole, incastrato dal Dna

Sedici anni di reclusione: è la richiesta di pena avanzata oggi in tribunale a Lodi dal sostituto procuratore Alfonso Serritiello per l’agricoltore 61enne della cascina Passerina di Lodi Francesco Vailati, 61 anni, ritenuto l’unico responsabile dell’omicidio del commercialista di 75 anni di Melegnano Antonio Novati. Un omicidio che la pubblica accusa ritiene aggravato dal ruolo di incaricato di pubblico servizio che in quel momento rivestiva la vittima. Novati, in pensione da qualche tempo, era stato autorizzato dal tribunale di Lodi a collaborare nella procedura della vendita all’asta di una porzione di cascina e 17mila metri quadri di terreno che era delegata a suo figlio Marco. Nel primo pomeriggio del 20 aprile scorso il professionista di 75 anni, sul suv della moglie, si era presentato nella corte della cascina Passerina con l’incartamento del fallimento sotto braccio e aveva notificato all’agricoltore che doveva subito lasciare la sua casa, quella in cui era sempre vissuto e dove viveva anche la sua compagna con problemi di salute, perché era stata venduta all’asta per circa 170mila euro. Contro un valore di stima di 652mila. Questo secondo le indagini dei carabinieri avrebbe innescato la violenta reazione dell’agricoltore, accusato di aver colpito l’anziano commercialista alla schiena e all’addome, di averlo caricato sull’auto con la quale era arrivato, di essere ripartito verso Tripoli di Massalengo e di aver abbandonato la vettura con la salma a fianco di una strada sterrata. La famiglia del commercialista si è costituita parte civile, la difesa di Vailati, che continua a dirsi innocente, prenderà la parola innanzi al gup Francesco Salerno alla prossima udienza, il 5 febbraio.

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