Lodi, il caso piscine: per Uggetti si avvicina il quarto giudizio

La Cassazione pubblica le motivazioni della sentenza del 31 marzo che annullò l’assoluzione dell’ex sindaco del Pd

La Corte di cassazione ha pubblicato in queste ore le quindici pagine di motivazioni per le quali il 31 marzo scorso aveva annullato la sentenza di appello che aveva assolto l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti (Pd), l’avvocato Cristiano Marini e il dirigente comunale Giuseppe Demuro dall’imputazione di “turbata libertà degli incanti” in relazione alla gara che portò all’aggiudicazione, nella primavera del 2016, della gestione delle piscine scoperte del Belgiardino e di via Ferrabini alla società Sporting Lodi. I giudici della sesta sezione penale dispongono la fissazione di un processo di appello bis a Milano (impossibile per ora prevedere la data) davanti a una corte che dovrà essere formata da magistrati diversi rispetto al primo appello e chiedono di motivare meglio quella che sarà la loro decisione. Chiedendo anche di valutare se il reato da contestare, più correttamente, possa essere invece quello di “turbata libertà nella scelta del contraente”, che non differisce nelle pene ma colpisce i responsabili di alterazioni nell’intero procedimento amministrativo della gara di appalto, e non solo nella fase in cui sono messe in competizione le offerte. Chiarita anche la conferma dell’assoluzione del quarto imputato, l’imprenditore Luigi Pasquini, all’epoca dei fatti presidente della Wasken Boys: “Non è dedotto alcunché di specifico sulla sua posizione, in particolare riguardo alla fase che condusse alla pubblicazione del bando”.

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