Lodi, caso piscine: attesa fino a luglio per la sentenza dell'appello bis

Stamattina la prima udienza: la Procura generale insiste per la condanna dell’ex sindaco Simone Uggetti

Si è aperto questa mattina a Milano il processo di appello bis a carico dell’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, e di due coimputati, a seguito dell’accusa di “turbata libertà degli incanti” nella gara che nel maggio del 2016 portò all'aggiudicazione (poi revocata dal Comune stesso in autotutela) alla Sporting Lodi della gestione per sei anni delle piscine scoperte del Belgiardino e di via Ferrabini. Il sostituto procuratore generale ha insistito per le condanne del primo grado, per Uggetti 10 mesi di reclusione con pena sospesa. L’ex sindaco Pd, che per questa accusa aveva subito anche 10 giorni di carcerazione preventiva, nel 2021 era stato assolto in appello assieme agli allora tre coimputati, “perché il fatto non sussiste”. Un anno fa però la Cassazione aveva disposto un secondo processo di appello censurando il verdetto assolutorio sotto il profilo della motivazione, sia in termini di diritto sia di ricostruzione dei fatti. Per i difensori nessun esito di questo appello bis è precluso, dato che la Suprema corte nelle sue indicazioni per l’appello bis non si è limitata alla disquisizione giuridica sulla natura del reato di “turbativa d’asta”, se cioè sia di evento o di pericolo, e dato anche che è ritenuto ormai pacifico, già dal primo verdetto a Lodi, che l’obiettivo di Uggetti era di ottenere la gestione delle due piscine scoperte da parte di soggetti adeguati e non di perseguire interessi particolari. Il processo continuerà a inizio giugno per dare ulteriore spazio ai difensori e il verdetto è atteso per il 5 luglio. In sostituzione della città di Lodi (ex legge 241 1990) permane la costituzione di parte civile dell’ex consigliere comunale 5 Stelle Massimo Casiraghi, come cittadino.

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