LODI Boom di influenze, pronto soccorso preso d’assalto dai pazienti

I medici di famiglia: «Due anni con le mascherine hanno messo ko il sistema immunitario, a volte la febbre dura anche diversi giorni»

Natale a letto con l’influenza e con il Covid. L’epidemia sta raggiungendo il picco, in anticipo rispetto agli altri anni, e i medici di famiglia a causa dell’alta richiesta, fanno fatica anche a trovare alcuni farmaci e, quando servono, a far funzionare gli antibiotici perché l’antibiotico resistenza è cresciuta.

«C’è un’esplosione di casi di influenza e di Covid - commenta il presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani -. Bisogna sempre distinguere le patologie: le persone spesso non vogliono fare il tampone, ma è l’unico strumento dirimente. I pazienti con il Covid più critici vengono trattati con il Paxlovid, altrimenti con l’Ibuprofene, i mucolitici e in aggiunta io prescrivo sempre della vitamina C che è antiossidante. La maggior parte dei pazienti è paucisintomatica. Hanno anche puntate di febbre molto alta che continua anche per 15 giorni dopo la negativizzazione, insieme alla spossatezza. Quasi tutti i pazienti che sto visitando hanno l’influenza o il Covid. Lunedì ho visitato 24 persone, senza contare quelle che ho sentito al telefono. Oltre la metà era per sintomi influenzali e 5 di questi erano positivi. Mercoledì, su 22 visitate, oltre alle telefonate, almeno 3 erano positive». Numerosi sono i casi di malati che arrivano in pronto soccorso. In tutta l’Asst sono circa 97 le persone positive, alcune in terapia intensiva. Nei reparti, come in medicina e oncologia, durante i monitoraggi, emergono poi pazienti positivi.

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