LODI Bestemmia in diretta durante la commissione welfare, bufera sul consigliere Milanesi

La replica dell’esponente di Lodi Civica: «Un errore, ma chi è senza peccato scagli la prima pietra»

Pochi secondi in tutto, l’audio acceso per sbaglio, che registra una bestemmia durante una telefonata nel corso della commissione welfare. È bufera sul consigliere di Lodi Civica Francesco Milanesi, al centro delle dure contestazioni della Lega, per voce del segretario cittadino Alessandro Canevari. «Credo che sia una cosa che vada oltre la vergogna - dice Canevari - : Milanesi durante una seduta di commissione, in cui per altro beneficia di un gettone di circa 50 euro, dimostra chiaramente a tutti i cittadini di non occuparsi affatto di ciò che riguarda la seduta». Proprio «Milanesi che, da cinque anni in opposizione, porta avanti una politica fatta di pochi contenuti e tantissimi attacchi personali nei confronti del sindaco Casanova» e «dopo aver bestemmiato in commissione, pubblica sui suoi profili social la foto di Gesù Cristo in croce», «proprio il signor Milanesi che, nella malaugurata ipotesi in cui Furegato dovesse diventare sindaco, si candida ad esserne il vice. Ma vi immaginate che vergogna?» aggiunge Canevari. Da qui la richiesta al candidato del centrosinistra «perché prenda le distanze dal comportamento di Milanesi», ma anche «una posizione netta, tale per cui egli non si candidi alle prossime elezioni».

Nella giornata di martedì è intervenuto anche Milanesi, per dire la sua. «Sono stato raggiunto da una telefonata di lavoro durante la commissione. Il microfono era erroneamente acceso e mi è sfuggita una infelice esclamazione - ha spiegato ieri - : come cattolico sono naturalmente un peccatore e in tal senso devo rispondere ad altri e alla mia coscienza, cosa che ho fatto. Il fatto che qualcuno provi a trasformare mie eventuali trasgressioni come credente in una religione, che consente il pentimento, fa solo sorridere visto che i predicatori improvvisati farebbero meglio a ricordarsi che solo chi è senza peccato può scagliare pietre. Facciano invece politica con idee e sani principi invece di essere inventori di regolamenti discriminatori e negatori di diritti in contrasto con la dottrina della Chiesa Cattolica. È sui principi che si misurano le questioni e non su un errore, peraltro emendato nelle sedi opportune».

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