LODI Belgiardino, il Broletto mette ordine e volta pagina: si va verso una concessione

L’obiettivo dell’amministrazione Furegato è di una gestione unica per parco, piscine e bar - ristorante

Si volta pagina sulla gestione del Belgiardino. E si lavora per valorizzare, con un’unica concessione, l’impianto sportivo con le piscine lungo l’Adda e il bar/ristorante, con un valore complessivo stimato di oltre 277mila euro, mentre il canone annuo per la gestione, da corrispondere al Comune, partirà da 18.800 euro all’anno, soggetto a rialzo in sede di offerta. Il primo passo, nei mesi scorsi, erano stati gli accertamenti avviati sullo status dei locali del bar/ristorante, per cui era emersa l’occupazione senza titoli da parte della società Ada Nostra fino al 2022 e per questo era stato richiesto alla stessa società il pagamento di arretrati per poco più di 15mila euro. Il secondo passo, da parte della giunta Furegato, è il via libera al nuovo capitolato d’oneri e il nuovo piano economico e finanziario per la concessione del servizio di gestione dell’impianto sportivo, con cui si ridisegna tutto il quadro. E si inserisce, accanto alla conduzione del centro sportivo, alla pulizia e alla manutenzione ordinaria della struttura, alla cura e alla manutenzione delle aree verdi, dell’organizzazione dei corsi e dell’utenza libera, anche la gestione del bar e del ristorante, su cui il Broletto ha effettuato un sopralluogo lo scorso 31 gennaio con cui è stato accertato che la società Ada Nostra ha liberato i locali, chiuso le utenze e restituito le chiavi.

Al 28 marzo scorso risale invece la comunicazione della società Acquatica Sport e Fitness, precedente gestore dell’impianto Belgiardino, con cui comunica l’indisponibilità ad accettare una proroga. L’intenzione, espressa dal Broletto, è di assicurare la gestione dell’impianto natatorio scoperto e dell’annesso parco Belgiardino comprensivo di bar e ristorante per valorizzare il funzionamento concedendo la fruibilità ai cittadini di Lodi, ritenendo le attività anche di carattere sociale. E la via per farlo è quello di provvedere all’assegnazione attraverso lo strumento della concessione di servizi con la durata di un anno, con possibilità concessa al Comune di revocare la convenzione in anticipo per ragioni di pubblico interesse e obbligo, da parte del concessionario, di saldare tutto il canone annuo, quale sia l’andamento della stagione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA